Province: Di Marco a Pescara, Pupillo a Chieti, Di Sabatino a Teramo

La-Provincia-di-Pescara-sede-dellincontroIl centrosinistra trionfa in Abruzzo, dopo lo scrutinio delle elezioni degli organi amministrativi delle tre Province di Chieti, Pescara e Teramo, chiamate al rinnovo delle proprie cariche.
A palazzo dei marmi, a Pescara, è il candidato del centrosinistra Antonio Di Marco  a conquistare la Provincia. Il sindaco di Abbateggio, con la lista “Insieme per Di Marco”, si aggiudica il 59,1% dei voti contro il 40,9% di Guerino Testa, candidato di centrodestra e presidente uscente della Provincia, sostenuto dalla lista “#provincia prima”.

E’ Renzo Di Sabatino il nuovo presidente della Provincia di Teramo. Il consigliere provinciale uscente ed ex sindaco di Bellante ha sconfitto il candidato del centrodestra Gabriele Astolfi intercettando anche i voti del centrodestra. Come a Teramo, dove due consiglieri hanno votato per l’uomo del Pd. Di Sabatino ha vinto riportando quote ponderali pari a 45.499 contro le 44.745 di Astolfi. Di Sabatino era partito svantaggiato con uno scarto di quote pari a 60, poi la rimonta nelle urne. La Val Vibrata sembra essere stato il territorio decisivo. Basti pensare che nei comuni in fascia C (quelli compresi fra 5mila e dieci mila abitanti) Di Sabatino ha fatto incetta di voti prendendoli anche dal centrodestra. Domani ci sara’ la proclamazione degli eletti.
Giornata di elezioni per Pescara, Chieti e Teramo – non per L’Aquila, dove invece si tornerà alle urne l’anno prossimo alla scadenza naturale della legislatura –, per quella di ieri che è stata definita un’elezione di secondo livello, perché a votare non sono stati i cittadini, ma i sindaci e gli amministratori comunali delle province chiamate in causa, nel solco della riforma del governo Renzi, secondo cui le Province vedranno trasferite a Regione e Comuni le proprie competenze, ad eccezione dell’edilizia scolastica, della pianificazione dei trasporti e della tutela ambientale.
Avendo le tre province in questione un numero di abitanti compreso tra 300mila e 700mila persone, i nuovi consigli provinciali saranno composti da 12 consiglieri più un presidente, che rimarranno in carica rispettivamente due e quattro anni, senza percepire indennità di funzioni, ma solo rimborsi spese.

IL NUOVO CONSIGLIO PROVINCIALE A CHIETI

Sette seggi al centrosinistra, cinque al centrodestra. Si sono concluse così le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Chieti che ha visto l’ affermazione di Mario Pupillo, sindaco di Lanciano, nuovo presidente del centrosinistra che, sostenuto da una lista, si è affermato con il 58% dei voti. Il suo sfidante di centrodestra, Nicola Scaricaciottoli, sindaco di Paglieta, sostenuto da due liste, che pure ha ottenuto oltre il 41%, non è rientrato fra gli eletti, né come candidato presidente sconfitto, perché la legge non lo prevede, né come consigliere pur essendo candidato in due delle due liste. Nel consiglio provinciale entrano per il centrosinistra Antonio Tamburrino, sindaco di Montenerodomo e consigliere uscente, Tommaso Coletti, consigliere uscente ed ex presidente dell’ente dal 2004 al 2009, Giacinto Verna, consigliere comunale a Lanciano, il consigliere uscente Paolo Sablone (che era entrato nel Consiglio provinciale in quota centro destra nella consiliatura che si è appena conclusa), Antinoro Piscicelli, consigliere e assessore nel Comune di Casalbordino, Enrico Iacobitti, consigliere comunale a Chieti e il sindaco di Torino di Sangro Silvana Priori. Il centrodestra sarà rappresentato da tre assessori provinciali uscenti ma che sono anche consiglieri nei rispettivi Comuni ovvero, Daniele D’Amario (Francavilla al Mare), Tonino Marcello (San Salvo), Carla Di Biase (Chieti), dal sindaco di Atessa Nicola Cicchitti e dal consigliere provinciale uscente Orazio Martelli. 

Paolucci: “Centrosinistra calamita anche di liste civiche. Ora massima responsabilità amministrativa e di governo”

“La partita delle Province finisce 3 a 0 per il centrosinistra. Questo risultato dimostra non solo l’unità e la compattezza del Pd e della maggioranza regionale, ma anche la capacità attrattiva verso le liste civiche, gli amministratori indipendenti, le tante persone che specialmente nei centri minori svolgono l’attività politica come servizio pressoché volontario alla comunità. Cinque anni fa tutto ciò era impensabile: ora il nuovo centrosinistra non deluderà”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci in riferimento alla vittoria nelle elezioni delle Province di Chieti, Pescara e Teramo. “In cinque anni abbiamo cambiato volto alla politica abruzzese: il 59 per cento raggiunto nelle elezioni dei presidenti delle Province di Chieti e Pescara è stato reso possibile dalla credibilità dei candidati scelti e dalla serie di vittorie inanellate negli ultimi due anni in grandi Comuni come Pescara, Spoltore, Lanciano, Francavilla, Vasto, Ortona e dall’ottima performance del centrosinistra nei centri minori. Aver strappato Teramo al centrodestra è un nuovo inizio per il centrosinistra, l’avvio di una stagione di partecipazione autentica e di vero cambiamento con una classe dirigente credibile e rinnovata. Dopo la brillante conquista della Regione, ora le tre nuove vittorie danno altro entusiasmo – conclude Paolucci – ma affidano al centrosinistra anche la massima responsabilità amministrativa, che dovremo gestire con lucidità e passione civica nella direzione di una profonda riforma delle funzioni e delle autonomie locali”.

Ma per Pagano (FI) le elezioni sono… finte

“Il Pd di Renzi e il centrosinistra vincono le elezioni provinciali in Abruzzo grazie a un meccanismo elettorale cervellotico il quale non garantisce affatto il gradimento politico di una maggioranza, ma soltanto logiche numeriche frutto di inciuci e accordi dell’ultim’ora”. Lo afferma il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, che commenta il voto delle elezioni provinciali. “Per il centrodestra prosegue invece la stagione della ricostruzione e del rinnovamento, e tutti dobbiamo lavorare affinche’ cio’ avvenga, senza scatti in avanti o colpi di testa. Invito il segretario del PD, Silvio Paolucci, a occuparsi dei problemi degli abruzzesi, anziche’ a esultare per vittorie artificiali e costruite con gli inciuci, visto che la sua maggioranza, in Consiglio regionale, inizia a vacillare per la solita caccia alla poltrona che ha sempre contraddistinto i partiti di centrosinistra.

M5S: “Scippo di sovranità”

E in questi giorni non sono comunque mancate le polemiche: “E’ la casta che elegge la casta”, ha dichiarato Sara Marcozzi, capogruppo regionale del M5S, annunciando l’astensione degli amministratori pentastellati da un’elezione che Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale hanno definito come “uno scippo di sovranità che viene perpetrato ai danni dei cittadini”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rifondazione comunista che ha definito questa chiamata alle urne di secondo livello come una semplice prova di forza tra centrodestra e centrosinistra.

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