Processo discarica veleni: l’avvocatura dello Stato chiede 1 miliardo 880 milioni di danni

Processo BussiL’Avvocatura dello Stato ha chiesto  ai 19 imputati per la mega discarica della Val Pescara danni per  un miliardo e 88o milioni  di euro. La richiesta è stata  illustrata oggi in aula alla ripresa del processo in Corte d’assise a Chieti. “Lo Stato è al processo di Bussi sul Tirino per chiedere soldi per Bussi e per l’Abruzzo, non per portare denaro alla cassa del ministero o a Roma”, ha spiegato  chiaramente l’Avvocatura dello Stato nel commentare le richieste i. Le provvisionali serviranno per permettere al territorio di riparare i danni decennali della mega discarica di veleni industriali della Montedison, oggi Edison, che ha inquinato i pozzi di captazione dell’acquedotto della Val Pescara e che ancora oggi continua a spargere veleni nel terreno e ad avvelenare le falde sotterranee. Una parte della consistente richiesta di danni servirà anche, a quanto trapelato, a “risarcire il grave danno di immagine arrecato all’Abruzzo e alla salute dei cittadini abruzzesi”. Nello specifico, sono stati chiesti un miliardo 376 milioni di euro per il ministero dell’Ambiente, un milione di euro per la presidenza del Consiglio dei ministri, 500 milioni di euro per la Regione Abruzzo, 3 milioni di euro per il commissario Goio delegato per il bacino Aterno-Pescara, in relazione alle spese sostenute per la messa in sicurezza di emergenza dei siti inquinati . I diciannove  imputati, quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison,sono accusati di avvelenamento delle acque e disastro ambientale doloso. 

D’ALFONSO: “INTERVENTO SOLIDO QUELLO DELL’AVVOCATURA”

Oggi alla ripresa del processo a porte chiuse, ha assistito nuovamente all’udienza anche il Governatore Luciano D’Alfonso. La Regione Abruzzo è tra le 27 parti civili nel processo contro i dirigenti della Montedison.
“Ho trovato fino a questo punto, da parte del rappresentante dell’Avvocatura dello Stato, competenza, motivazione e conoscenza puntuale di tutto il quadro probatorio e dei fatti inserito nel processo”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, commentando la prima parte dell’intervento dell’avvocato Cristina Gerardis, che al processo per la discarica di Bussi in corso di svolgimento presso la Corte d’assise di Chieti rappresenta la Regione Abruzzo, il ministero dell’Ambiente e la presidenza del Consiglio dei ministri. “La posizione espressa dall’Avvocatura dello Stato – ha proseguito D’Alfonso – fa riferimento a supporti scientifici e proprio per questo sono convinto che, grazie all’intervento dell’avvocato Gerardis, c’è stata una straordinaria posizione espressa della Regione Abruzzo. Mi aspetto, proprio in questo senso, che venga fuori un confronto che abbia la forza di far emergere la verità che non può non essere diversa da quella di chi chiama in causa che ha rovinato il nostro territorio”. L’arringa dell’avvocato di parte civile si basa su nuove prove scientifiche, i test isotopici, che dimostrerebbero la presenza di inquinanti che confluiscono ancora nel fiume Pescara. Le richieste specifiche delle parti civili “istituzionali” vengono formalizzate nel pomeriggio e una parte della consistente richiesta di danni servirà anche a “risarcire il grave danno di immagine arrecato all’Abruzzo e alla salute dei cittadini abruzzesi”. 

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