Il giudice Giuseppe Grieco ha assolto ‘per non aver commesso il fatto’ Leonardo Carulli. Era l’unico imputato per il processo riguardante il crollo dell’edificio di via XX Settembre 123 a causa del terremoto del 2009, in cui sono morte 5 persone. Il giudice Giuseppe Grieco dopo aver ascoltato i due consulenti (del pm e della difesa) in contraddittorio su alcuni punti, si era ritirato in camera di consiglio dove é rimasto per un’ora scarsa. Per l’ unico imputato, Leonardo Carulli, 86 anni di Roma, il pm Fabio Picuti aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione per omicidio colposo. I legali l’assoluzione con formula piena. Secondo l’accusa l’imputato avrebbe permesso la realizzazione delle strutture portanti del palazzo (realizzato negli anni Cinquanta) con una quantita’ di staffe inferiori al numero necessario. Il pm nella sua requisitoria aveva parlato di un edificio paragonabile ad un castello di carte, realizzato con materiali scadentissimi sia sotto il profilo del cemento che del ferro. Per Picuti ‘il difetto del progetto era palese, netto, gravissimo. L’ edificio – sempre per il pm – era stato costruito per resistere a meta’ ad una eventuale scossa sismica. Progetto maldestro ed edificio costruito malissimo. Carulli – aveva concluso l’accusa – ha gravemente disatteso la sua posizione di garanzia. Se avesse fatto il suo lavoro, se avesse saputo che il progetto aveva gravi errori, in quell’edificio non ci sarebbe andato ad abitare nessuno’. Sul banco degli imputati, oltre a Carulli, avrebbero dovuto esserci anche altre persone che si occuparono della realizzazione del palazzo ma decedute negli anni. Entro 60 giorni le motivazioni della sentenza di assoluzione.
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