“Il Csm si occupa da sempre di sostegno concreto ai magistrati più esposti nella lotta contro le mafie, ne garantisce l’attività, e fa di tutto per dare strumenti più efficaci perché ci sia flusso informativo nell’opera di contrasto”. Lo ha detto arrivando al Premio Paolo Borsellino, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, rendendo omaggio “al sacrificio di Borsellino e a questo premio che tiene viva la cultura, l’impegno, l’irrinunciabile dovere della lotta alle mafie”. Legnini ha citato i due pm della trattativa Stato-Mafia presenti al Premio Borsellino a Pescara, Tartaglia e Del Bene. “Non sarà quindi – ha proseguito Legnini – un Csm autoreferenziale, anche perché ci aspettano delle operazioni tra le più complesse come il rinnovo di moltissimi uffici direttivi, dove ridisegneremo la mappa dei responsabili”. Legnini ha spiegato che questa apertura è frutto della presa di coscienza che “non si percepisce la mole di lavoro che viene svolto a Palazzo dei Marescialli”.
Tra i premiati, durante la manifestazione nella sala consiliare del Comune di Pescara, anche Andrea Marino, il maresciallo comandante della stazione dei carabinieri di Oppido Mamertina che ha abbandonato e denunciato la contestata processione con l’inchino ai boss di Oppido la scorsa estate. “Per me che sono siciliano essere qui è un’emozione inspiegabile, è un momento di straordinario orgoglio”, ha detto. Alla domanda se fosse così ‘straordinario’ fare il proprio dovere di carabiniere in terra di Calabria, il maresciallo Marino ha guardato un attimo nel vuoto e poi con un’aria quasi stupita ha risposto “ma che domanda mi fa?”, ha chiuso sorridendo.
Intervento commosso quasi tra le lacrime del sindaco di Corleone, Lea Savona, che, all’atto di ricevere il premio Borsellino si è rivolto a quei mafiosi autori dell’attentato incendiario di qualche giorno fa a Corleone e dal palco li ha apostrofati con “a costo della mia vita che sarà sempre per la difesa della liberta degli onesti corleonesi vi dico che non mi intimorirete. Vi dico – ha insistito il sindaco Savona – che dirò no a qualunque potere oscuro politico o mafioso”.
Pm Del Bene: lo Stato non vuole processo su trattativa
“E’ un momento difficilissimo, questo processo non è voluto da tutti, specie dai rappresentanti dello Stato”. Lo ha detto al premio Borsellino il Pm di Palermo Francesco Del Bene, pubblica accusa del processo sulla trattativa. Al termine della cerimonia di premiazione del Borsellino il Pm Francesco del Bene ha chiarito all’Ansa come il termine ‘Stato’ si riferisse ad esponenti della politica nel senso generale della parola, e nello specifico a nessuna carica istituzionale dello stato.
TUTTI I PREMIATI
I premiati per la legalità:
ROBERTO TARTAGLIA: Sostituto procuratore della direzione antimafia di Palermo. Impegnato in alcune tra le più delicate indagini sulle cosche mafiose cittadine. Ultimo arrivato, il più giovane del pool antimafia ma già vittima di minacce, attualmente è impegnato a sostenere l’accusa nel processo sulla “trattativa”.
FRANCESCO DEL BENE: Da dieci anni sostituto procuratore della direzione antimafia di Palermo, ha coordinato inchieste tra le più delicate, tra cui quella su Rostagno, Dell’Utri e Schifani. A lui si deve la cattura di numerosi boss superlatitanti come Nino Giuffrè, Domenico Raccuglia e Salvatore Lo Piccolo. Attualmente è impegnato a sostenere l’accusa nel processo sulla “trattativa”.
I premiati per l’impegno civile:
ANDREA DI NICOLA: Ricercatore e docente di Criminologia presso l’Università degli Studi di Trento, da oltre 15 anni si occupa di criminalità economica, criminalità organizzata, criminologia ambientale e delle correlazioni tra crimine e internet. A partire dal 1998 ha diretto più di 40 studi internazionali e nazionali (per la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, il Ministero dell’Interno, il Ministero della Giustizia). È autore di numerosi articoli, contributi e libri tra cui “Confessione di un trafficante di uomini”.
TIBERIO BENTIVOGLIO: imprenditore reggino sotto scorta e testimone di giustizia dal 1992, da quando si è ribellato ai suoi estorsori. Fondatore di “Reggio Libera Reggio”, e animatore di numerose iniziativa anti racket.
ANDREA MARINO: Maresciallo comandante della stazione dei Carabinieri di Oppido Mamertina, che ha abbandonato e denunciato la contestata processione con l’inchino al boss di Oppido ed “i silenzi complici dei calabresi onesti”.
RENATO FRANCO NATALE: Medico, Sindaco di Casal di Principe dal 9 giugno 2014. Il primo politico ad aver posto come priorità assoluta la trasparenza e la lotta alla camorra nella terra dei Casalesi, così come ha scritto Roberto Saviano in Gomorra. È fondatore dell’associazione Jerry Essan Masslo, impegnata nella tutela della salute degli immigrati e del loro reinserimento sociale. È fondatore del Comitato Don Peppe Diana.
LEA SAVONA: Sindaco di Corleone – città di Riina, Provenzano e Bagarella – che consegna la città ai familiari delle vittime della mafia, intitola loro le strade della città e chiede loro perdono. Vincitrice del “Premio Livatino” 2014.
TOMMASO NAVARRA: Avvocato di parte civile in centinaia di processi come quelli sull’inquinamento delle falde del Gran Sasso d’Italia, per il disastro ambientale di Bussi, per il crollo della discarica La Torre, a tutela dei fiumi e contro la loro cementificazione, a tutela del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, contro la petrolizzazione del mare Adriatico; da oltre due decenni è punta di riferimento per la società civile ed il movimento ambientalista abruzzese.
I premiati per la cultura:
PIERO NISSIM: Poeta – premio De Andrè nel 2012 – musicista e cantante di storie yiddish e degli eroi semplici della Resistenza civile.
PROGETTO TEATRALE “STORIE DI DONNE”: Il format teatrale che denuncia il “femminicidio”, una parola che nasconde sofferenza, umiliazione e talvolta vergogna nel denunciare il proprio aguzzino. Storie di “donne morte ammazzate”, con l’intenzione di mantenere viva l’attenzione su questo triste fenomeno.
I premiati per il giornalismo:
GIULIANA COVELLA: Giornalista del quotidiano “Il Mattino” da anni impegnata contro la camorra, con una forte sensibilità sul tema delle vittime innocenti. Autrice del libro “Fiore…come me” che racconta 10 storie di donne coraggiose, ragazze piene di sogni le cui esistenze sono state spezzate a causa dell’efferatezza della camorra.
DINA LAURICELLA: Giornalista de “La7”, storica collaboratrice di Michele Santoro, autrice di inchieste scottanti sulla mafia e del libro “Dalla parte sbagliata” sulla morte di Paolo Borsellino.
GIORGIO BONGIOVANNI :Fondatore e direttore della rivista ANTIMAFIA, che dal 2000 raccoglie un notevole consenso tra gli addetti ai lavori. Autore del libro “Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino”.
PINO SCACCIA: È uno degli inviati storici del Tg1 Rai. E’ stato capo redattore dei servizi speciali del Tg1. Ha seguito i più importanti avvenimenti degli ultimi trent’anni: dalla guerra del Golfo al conflitto serbo croato, fino all’Afghanistan, l’Iraq (dove è stato l’ultimo compagno di viaggio di Enzo Baldoni) e la Libia. Si è occupato di cronaca, con particolare riferimento a mafia e terrorismo. Ha vinto, fra gli altri, il premio cronista dell’anno e il Premio giornalistico Ilaria Alpi. Autore del libro “Mafija”.
I premiati per l’impegno sociale:
L’AQUILA PER LA VITA: “L’Aquila per la Vita” è una Onlus, costituita nel febbraio 2004, con l’obiettivo di sostenere le attività cliniche e di ricerca dell’Unità Operativa di Oncologia Medica de L’Aquila, in particolare per quanto riguarda le terapie di supporto, palliative e le cure domiciliari.

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