“Più che Decreto Sblocca Italia andrebbe chiamato per quello che rischia di essere ossia un decreto fossile-sblocca trivelle!”. Così, senza mezzi termini, gli ambientalisti delle associazioni “No triv” e “Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua”. Questa mattina, a Pescara, in una conferenza stampa congiunta è stato lanciato un allarme definito ” più che motivato sebbene ad ora sul Decreto Sblocca Italia vi siano solo indiscrezioni”. Preoccupa un passaggio in particolare delle linee guida: ” Il punto numero 10 – spiega Augusto De Sanctis del WWF – ci allarma molto poichè sembrerebbe riaprire la strada ad ogni forma di trivellazione al largo della costa anche abruzzese, rimettendo in discussione progetti come Ombrina e Rospo Mare 2. I parlamentari abruzzesi devono immediatamente far sentire la propria voce contro ogni deriva petrolifera e in difesa dell’ambiente così come migliai di volte ribadito dai cittadini abruzzesi in manifestazioni e assemblee”. Le associazioni temono che esattamente come è accaduto col “Decreto Passera”, il cui voto fu legato alla fiducia al Governo, ora possa accadere la stessa identica cosa con ciò che questo comporterebbe per la costa abruzzese, il suo mare e il suo turismo. ” L’Abruzzo rischia di esser consegnato definitivamente ad un futuro nero petrolio” – concludono le associazioni ambientaliste.
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