La Regione ha chiesto un rinvio della Conferenza di servizi, ma presto dovrà venire per forza al pettine il nodo del secondo e terzo lotto della Filovia. Non i lavori sulla strada parco, che continuano ad andare avanti tra vari “stop and go”. Parliamo invece di tutto il resto del progetto, che riparte da Viale Muzi, e attraversa tutta la città con i suoi pali e le sue rotaie, proseguendo su Corso Vittorio, Ponte Risorgimento per poi svoltare da Portanuova all’università e inoltrarsi sulla Tiburtina fino all’Aeroporto. Uno scenario fantascientifico? Niente di tutto ciò. Il progetto della GTM, caldeggiato dall’amministrazione Mascia, pretende di andare avanti come da accordi. Bello, ma chi paga? Quanto arriveranno a costare l’impianto, la gestione e la manutenzione?

E nei tratti in cui il mezzo sarà ibrido, come potrà essere tanto veloce e competitivo da rispettare l’impegno di una corsa ogni dieci minuti da Montesilvano? E poi: come e dove si metteranno i fili e i pali in mezza città visto che –ad esempio- la GTM parla di Corso Vittorio mentre il PRG attuale prevede che si passi nell’area di risulta?

Il Consiglio comunale non abdicherà alle sue prerogative, tuona il Presidente dell’Assise Civica Antonio Blasioli. “L’intervento presuppone una vera e propria variante urbanistica,” –dice- “ma già da adesso è fin troppo chiaro quale è l’idea reale del centrodestra su Corso Vittorio Emanuele: l’arredo urbano fatto con i fili e i tralicci della Filovia”. Resta ancora poco chiaro chi pagherà, inoltre. Per Blasioli “Il Comune non può far fronte, nella nota situazione finanziaria a un progetto dal molto dubbio buon esito finanziario. Nemmeno la Regione credo faccia salti di gioia”. Insomma in Consiglio Comunale si prevede tutt’altro che un’accoglienza trionfale.