Negozianti d’abbigliamento, pasticceri storici e farmacisti costretti a trasformarsi in uomini e donne della protezione civile per liberare negozi, vetrine e magazzini da detriti, fango e acqua alta fino ad un metro: questo ciò che abbiamo visto nella zona stadio di Pescara questa mattina , anche con le nostre telecamere, raccogliendo la disperazione di chi lavora e vive lì da anni e anni e ogni volta che sente, anche nel cuore della notte, scendere giù una pioggia più abbondante del solito trema, lascia il letto e scappa a salvare il salvabile. Si sentono abbandonati e umiliati, offesi e ingannati ci hanno pianto questa mattina al microfono. Sì, abbiamo visto i negozianti storici di questa via “maledetta” piangere mentre con stivali e pezze asciugano i locali e cercano di rendere ancora vendibile parte della merce. Non per tutti , però sarà così: due pastricceri, in particolare, hanno dovuto da ieri spegnere le vetrine frigo e questa mattina erano in negozio per asciugare, tamponare e pulire ma anche per regalare ai passanti dolci e pasticceria. Il titolare di una cartolibreria ci mostra i 40 centimentri d’acqua nel retrobottega dove aveva un piccolo magazzino andato completamente distrutto. Una farmacista senza camice ha aperto il negozio alle 9 come ogni mattino ma con le lacrime agli occhi ci dice :” Sono due giorni che tiro fuori dal locale roba da buttare speravo che almeno qualcuno passasse a liberare i marciapiedi da ciò che lungo tutta una strada stiamo portando fuori per pulire e asciugare l’acqua che da due giorni abbiamo alle ginocchia!.Le tasse le paghiamo anche noi ma ora chi ci renderà giustizia? Quì i lavori li annunciano da 30 anni ma nessuno li ha mai portati davvero a termine”.
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