Pescara : lettera aperta per la Duna in pineta

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Duna PescaraLe associazioni “Mila donnambiente”, “Italia Nostra”, “Marevivo” e “Ecoistituto” hanno scritto una lettera – aperta all’amministrazione comunale di Pescara per chiedere che non venga portato a termine il progetto della cosiddetta “Duna” in pineta perchè, secondo quanto scrivono Edvige Ricci, Mariella Saquella, Domenico Valente, Paola Barbuscia e Giancarlo Odoardi, “la Pineta è un bene fondamentale. La si cura, la si difende,non la si può mettere in pericolo!”

Ecco il testo integrale della lettera: 

“Pensare come pensa la natura”. E’ il vecchio e sempre attuale invito di Bateson a indirizzarci, da ecologisti.

Ed è così “pensando” che siamo stati, fin dall’inizio, fortemente contrari alla realizzazione del progetto in pineta, denominato – e non ce ne capacitiamo – “Duna”.

Continuiamo ad insistere: è cosa buona e giusta non portarlo a compimento, e invitiamo l’attuale amministrazione a operare in tal senso, assumendo le decisioni più giuste nel rispetto sostanziale della legge di salvaguardia della riserva, quindi della “natura” del bene forestale più importante per la città, la pineta dannunziana.

Solo chi guarda alla superficie delle cose può definire “duna”- (l’elemento fisico naturale più mobile che esista sul suolo terrestre ) – uno scavo nel sottosuolo , per decine di metri,chiaramente impermeabilizzato con cemento e massi, ricoperto da terra di riporto, inamovibile, a fungere da collina artificiale da scavalcare, per… arrivare, a piedi, dalla pineta alla spiaggia. Cosa che chiunque può già fare tranquillamente oggi. La via della natura è altra, e va seriamente ricostituita.

Connessione pineta-spiaggia, come nei tempi “di natura” ?

A “pensare come pensa la natura”, con questo progetto siamo esattamente all’opposto , ovvero dinanzi al massimo della “sconnessione”: una trincea artificiale sotterranea, che rompe la continuità naturale del sottosuolo, che fa ristagnare le acque piovane, in falda o in deflusso, portando a ulteriore degrado la stabilità dei pini,le cui radici, in terra umida, si sollevano come dinanzi a veleno…Non osiamo immaginare cosa succederebbe “sotto” il tunnel in caso delle piccole o grandi “bombe” d’acqua,che il cambiamento climatico ci va regalando.

Ancora:”sconnessione” aerea e visiva tra mare e pineta per lunghissimo tratto, a interrompere quel “paesaggio” straordinario che solo l’ insieme di colori, luce, riflessi, aria salmastra e resinosa con conseguenti miscugli odorosi , riesce a creare e definire. E non stiamo citando le conseguenze per i “residenti” , ma quelli sulla natura che costituisce l’anima del luogo.

Chiediamo pertanto alla nuova amministrazione che, almeno in questo caso, si riesca a impedire ciò che già è stato realizzato, anni fa, in piazzale Le Laudi, dove è stato eliminato , su suolo pubblico, ogni spiraglio di vista del mare, che non era solo elemento di bellezza, ma anche di identità storica e architettonica del luogo: Aurum, pineta, mare, pensati sempre come un tutt’uno!

Alle obiezioni secondo cui il blocco dell’opera ci costerà – come cittadini – rispondiamo: 1- la distruzione della Pineta ci costerebbe molto di più; 2- poiché il consentire alla pineta di “risposarsi” col mare è un nostro sogno, siamo certi che l’approvazione del Piano di assetto naturalistico della Riserva, che chiediamo a gran voce, potrà consentire la realizzazione di un “progetto naturalmente rispettoso” che costerà, alla fine, molto ma molto meno di quanto la collettività spenderebbe per quello oggi previsto, complessivamente risparmiando.

Le associazioni: Mila donnambiente – Edvige Ricci , Mariella Saquella

Italia Nostra – Domenico Valente

Marevivo – Paola Barbuscia

Ecoistituto – Giancarlo Odoardi

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