video » Pescara: l’omaggio a Federico Caffè

Rigante copia

220px-Federico caffe0001Un uomo,un economista che non scese mai a compromessi. Un lessico il suo mai famigliare. Un riformita che parlava di come la guerra non abbia mai pagato dividendi. Una lezione la sua, anche di vita, ancora attuale, come di grande attualità sono i suoi studi, i suoi scritti, i suoi insegnamenti universitari. Ebbe persino una brutta discussione con Flaiano e nato a Pescara il 6 gennaio del 1914 la sua scomparsa, era il 15 aprile del 1987, è ancora oggi avvolta dal mistero più fitto. Di questo e molto altro si è discusso al Mediamuseum di Pescara ,questa mattina, nell’ambito di un affollatissimo convegno organizzato per ricordare uno dei figli più illustri della città di d’Annunzio e Flaiano: l’economista Federico Caffè. Autore di volumi come “Contro gli Incappucciati” oppure ” La Dignità del lavoro” ,pubblicazioni ancora oggi utilizzate nei corsi di laurea in Economia delle Facoltà di tutta Italia, Caffè difendeva il welfare e sperava nei giovani “come leva autentica e originale – diceva- capace di muovere coscienze ed economie”. Una scomparsa la sua misteriosa davvero: viveva con il fratello Alfonso, professore di lettere all’Istituto Massimo di Roma, aveva da poco raggiunto i limiti d’età per l’insegnamento universitario ed aveva acquisito lo status di professore fuori ruolo. Ad uno dei più antichi amici, il Professor Carlo Ruini, aveva rivelato in una lettera di essere in ansia per le proprie condizioni finanziarie che – sosteneva – sarebbero state insufficienti ad affrontare la vecchiaia. In realtà fu poi appurato che l’insigne economista non aveva alcun ragionevole motivo – almeno di tipo economico – di temere per il futuro. Ad un suo allievo confidò in più occasioni quanto fosse per lui doloroso smettere di insegnare, forse la più grande delle sue passioni. A tratteggiare anche la figura umana di Federico Caffè, questa mattina a Pescara illustri relatori, studiosi e politici : chi lo conosceva bene è convinto che arguto e intelligente quale era abbia potuto davvero organizzare la sua morte ma persino la scomparsa del suo corpo. Una città, la sua Pescara, che forse poco gli ha tributato dimenticando lui come i suoi figli più illustri con troppa disinvoltura e per troppi anni. Forse eventi come quello di oggi è proprio questa storica dimenticana che vogliono colmare!


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