Pescara: il Santo Patrono venuto dal mare

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s cetteo 1C’è un Santo che riassume in sé tutte le caratteristiche della città di Pescara e non per altro ne è il Patrono: Cetteo, il Santo che secondo una delle tante fonti è arrivato da Spalato ed è diventato Vescovo. Poi martirizzato perché ingiustamente accusato di aver sostenuto i Longobardi e gettato con una pietra al collo nel fiume Pescara, il corpo giunto alla foce, è stato raccolto ed in suo onore gli abitanti eressero una Chiesa. San Cetteo unisce le due sponde dell’Adriatico, testimonia l’apertura della città ai Balcani, il senso dell’accoglienza e le varie etnie che qui, a Pescara, si mescolano e convivono. Oggi, giorno del Patrono, ed un Consiglio Comunale solenne ha tributato i Ciatté ed i Delfini d’Oro a chi si è distinto per particolari meriti nel mondo del sociale, della politica, della cultura: quest’anno le benemerenze sono andate all’ex insegnante Annamaria Albertini, volontaria dell’Admo e dell’Unitalsi, al giornalista Franco Farias, al sindacalista Geremia Mancini, a monsignor Vincenzo Amadio, vicario generale dell’Arcivescovo. Ciattè d’Oro alla memoria del Vigile del Fuoco Maurizio Berardinucci che ha perso la vita lo scorso anno in seguito allo scoppio della fabbrica di fuochi d’artificio a Città Sant’Angelo e Delfino d’Oro alla memoria di Andrea Pazienza, fumettista, pittore, vissuto a Pescara, città che amava tanto, come ha ricordato la madre che ha ritirato il riconoscimento. Infine, una benemerenza civica a Matteo, nato proprio nel giorno di San Cetteo dello scorso anno. Presente il sindaco di Spalato che ha incontrato il sindaco di Pescara Alessandrini ed il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, insieme, in vista della ratifica della Macroregione Adriatico – Ionica che avverrà tra poco più di un mese.

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