Dovrà passare un quadriennio prima che i fanghi del dragaggio, raccolti nella vasca di colmata del porto di Pescara, prenderanno un’altra strada; probabilmente destinazione d’uso industriale, se i risultati delle analisida effettuarea tempo debito, consentiranno l’utilizzo di quei fanghi della discordia che non danno pace proprio a nessuno. Prima ai pescatori, impossibilitati a uscire in mare, ora invece ai diportisti e turisti del Marina di Pescara che lamentano lo svolazzare di polveri e sabbia lungo le banchine e sulle imbarcazioni.
“Bisogna essere pazienti”, ha dichiarato il comandante Luciano Pozzolano, direttore marittimo di Abruzzo e Molise. “Del resto anche nei giorni di tramontana o scirocco la sabbia tende a volare e depotarsi altrove. E comunque non posso non considerare gli effetti benefici di quell’accumulodi fanghi nella vasca di colmata in questione, per la ripresa dei traffici in mare. Ora l’erba sta crescendo sui fanghi e un impianto di acqua spruzzata consentirà di bloccare polvere e sabbia”.