Debutto in Consiglio Comunale a Pescara, per il sindaco Marco Alessandrini. Sala consiliare gremita per l’assise civica ed un solo un consigliere assente: l’ex sindaco Luigi Albore Mascia. A presiedere l’assise, inizialmente nel ruolo di “consigliere anziano”, poi di eletto Presidente del Consiglio comunale, Antonio Blasioli. Tra il pubblico in aula anche il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, i parlamentari Gianni Melilla e Vittoria D’Incecco. A fianco del sindaco Marco Alessandrini, naturalmente, la sua giunta. Quasi un’ora di intervento per Alessandrini che ha illustrato i progetti per la città, spaziando per più settori ed annunciando che nella prossima seduta sarà portata all’ attenzione del Consiglio una delibera per “certificare la situazione dal punto di vista economico finanziario”. Il primo cittadino ha assicurato, inoltre, che sin da ora “non ci sarà alcun aumento dei livelli di tassazione”. Rifacendosi alle parole pronunciate ieri dall’arcivescovo Mons. Tommaso Valentinetti, il primo cittadino ha lanciato un “elogio della mitezza” e ha chiesto che ci siano “dialogo e collaborazione, per pensare oltre alla durata della consiliatura”. Nel corso degli interventi dei rappresentanti dell’opposizione è stata contestata sia da Marcello Antonelli (Fi) che da Carlo Masci (Pescara futura) la nomina in giunta di Veronica Teodoro, figlia di Gianni Teodoro. Antonelli ha parlato di una scelta “incomprensibile” mentre Masci ha detto che “bisogna scegliere i giovani per competenza, passione, consenso e non perché sono figli di”. A quel punto, dal pubblico presente in aula sono partiti applausi e grida di consenso all’intervento di Masci, per una polemica che, al momento, non sembra destinata a spegnersi. Qualche contestazione per il primo cittadino anche dal Movimento 5 Stelle, che lo definisce “sindaco ombra” e da alcuni commercianti. Contestazioni che però non lo hanno scomposto più di tanto.