Un aereo di linea Milano – Bari fa perdere i suoi contatti, è costretto ad un ammaraggio d’emergenza, a largo di Pescara. Subito l’allarme viene lanciato dalla torre di controllo dell’aeroporto. Una ventina i passeggeri a bordo compreso l’equipaggio: la situazione è drammatica, sedici i naufraghi in mare. Per fortuna è solo un’esercitazione organizzata dalla Direzione Marittima di Pescara. L’obiettivo è la ricerca di naufraghi e soccorso in mare nel più breve tempo possibile, per salvare vite umane. Si alza in volo l’aereo della Guardia Costiera per verificare la situazione ed individuare i dispersi in mare in un’area vasta: all’opera anche la Capitaneria di Porto di Ortona, l’elicottero dei Vigili del Fuoco, mezzi navali ed aerei di Guardia di Finanza e Polizia. Un’esercitazione complessa che ha visto il coinvolgimento della Croce Rossa per l’assistenza ai naufraghi e le prime fondamentali cure e dei sommozzatori di “Insieme nel blu”. Si è voluto testare l’efficienza di tutte le forze in campo, anzi in mare in questo caso, dopo un ammaraggio di un aereo, una situazione estrema certo, ma essere pronti per ogni emergenza è necessario. A bordo della motovedetta CP 729 della Guardia Costiera, documentiamo, a poche miglia dalla costa, la macchina delle ricerche e dei soccorsi fatta di donne e uomini che ogni giorno lavorano per la nostra incolumità, in situazioni spesso non facili, con poche risorse ma tanta professionalità e coscienza civile. Ad impersonare i naufraghi operatori della Croce Rossa che si sono buttati in mare, e sono stati recuperati dalle motovedette mentre a largo di Ortona, un elicottero dei Vigili del Fuoco procedeva al recupero di altri naufraghi. I sopravvissuti vengono portati in un campo di prima emergenza grazie agli operatori sanitari, allestito nella zona della stazione marittima del porto. Per fortuna è solo una simulazione ma ogni giorno accadono episodi, seppure di minore entità, che impegnano la Direzione Marittima e le altre forze di polizia.