Una situazione che ha lasciato senza ombra di dubbio sbalordita la citta di Teramo quella del Catechista teramano arrestato per pedofilia. Laureato, ufficialmente disoccupato ma di fatto impegnato come catechista in una parrocchia teramana, occasionalmente baby sitter e insegnante per ripetizioni private, sempre in mezzo e vicino ai bambini. Una persona alla quale spesso i genitori affidavano i loro figli. Arrestato all’alba di lunedì A.P., 36 anni di Teramo, su mandato della Procura presso la Direzione Distrettuale dell’Aquila con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Gli uomini della squadra investigativa della Polpost di Teramo, diretti dall’Ispettore Superiore Tazio Di Felice, l’hanno prelevato dalla sua abitazione a Teramo, dove vive da solo e contestualmente gli hanno sequestrato computer, dischi rigidi, fotografie, cellulare, penne USB. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il giudice ha concesso al catechista gli arresti domiciliari. Adesso il lavoro degli investigatori si è concentrato soprattutto sul materiale informatico sequestrato. Da questo emergerebbero particolari inquietanti. Come la presenza di un archivio fotografico degli allievi del 36enne, a cominciare da chi frequentava i corsi di catechismo, ai ragazzi che frequentano la parrocchia e a tanti altri mezzi di comunicazione, come i messaggi sul cellulare. Sulla questione La curia Teramana ha preso subito le distanze dichiarando che La persona in questione” si legge in una nota, ” non ha mai svolto l’attività di catechista. Lo stesso, comunque, risulta in possesso del diploma triennale in “scienze religiose”. L’estraneità dell’interessato alle attività sopra citate, attribuitegli o dichiarate dallo stesso per comprensibili ragioni, non ci esime dal farci carico delle sue problematiche, che sono di natura esistenziale, sociale ed economica. Trattasi, infatti, di una persona rimasta sola con estrema necessità di aiuto per bisogni molteplici “. La Diocesi in sostanza ha confermato quanto lo stesso indagato, nel corso dell’interrogatorio dinanzi al gip, ha sostenuto, cioè di aver l’abitudine di trascorrere molto tempo negli ambienti della sua parrocchia: su questo aspetto già l’inchiesta della Polizia postale di Teramo stava svolgendo verifiche, in particolare rispetto ai contatti e alle relazioni che il 36enne intratteneva con i ragazzi che frequentava nei corsi di catechismo.
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