Le colombe del Pdl scelgono di fare il nido a Pescara, in una stracolma sala consiliare per “deporre le uova” del nuovo centrodestra che guarda al bipolarismo. Una traiettoria di volo, affermano, che passa necessariamente per la stagione delle grandi intese e l’esperienza del Governo Letta. Quagliariello è chiaro: “Una parte del Pdl – afferma – pensa che in questo momento una caduta del governo, che certamente e’ un governo non perfetto, che puo’ e deve fare di piu’ e deve esser stimolato, puo’ portare il Paese vicino al collasso, e crede che una forza responsabile come il centrodestra e’ sempre stato deve essere in grado di sviluppare la sua azione anche su temi come la giustizia del suo leader, insieme alla responsabilita’ nei confronti del Paese”. Il ministro ha quindi osservato che “Le cose non sono cambiate rispetto al 2 ottobre perche’ e’ cambiato un mese”.
Strategia chiara, del resto, quella delle colombe: ad una settimana dal Consiglio Nazionale del Pdl ,ci sono già le firme in calce al documento di cui parla esplicitamente anche il Ministro Lupi, che all’unisono con Cicchitto cinguetta “non serve una gara per chi è più leale a Berlusconi”. In sala annuiscono e plaudono gli indecisi, che temono lo showdown di qui ad una settimana. Assenti o ben mimetizzati i falchi lealisti, che osservano preoccupati dall’alto. Certo è stata una prova di forza per la parte del Pdl abruzzese che riconosce nel ministro Quagliariello un leader sempre più legato al territorio, in tandem affiatato con Federica Chiavaroli, sua affidabile pasdaran parlamentare. Ma il ministro guarda oltre l’orizzonte dei prossimi sette giorni: gli inviti a Tosi il più dialogante dei leghisti accolto dal tweet “benvenuto al sud”, al ministro centrista D’Alia e al più popolare tra i democratici Beppe Fioroni, segnalano un orizzonte più ampio ed interessante per il centrodestra che verrà.
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