Quella di ieri è stata una visita istituzionale di un centinaio di persone, tra giornalisti, politici e civili sulla portaerei Cavour, ancorata nella rada del porto di Ortona. Tutti a bordo per presenziare la firma di un accordo tra la Regione Abruzzo e la Marina Militare Italiana, rappresentate dal presidente Luciano D’Alfonso e dall’ammiraglio capo di Stato Maggiore Giuseppe De Giorgi. Obiettivo: cooperare per la tutela e la salvaguardia del mare, incentivando la sorveglianza, la sicurezza e tutte le attività di ricerca e sviluppo connesse agli ambienti marini. E l’accordo c’è stato davvero, ma la disavventura del pomeriggio ha acceso i riflettori sul fatto che i cento visitatori della Cavour sono rimasti bloccati a bordo a causa del mare grosso, lasciando in ombra quella che doveva essere la notizia principale.
Fuga dalla Cavour in elicottero; Il mare grosso guasta la festa sulla Cavour: così titolano i giornali all’indomani della disavventura dei visitatori della portaerei italiana, tra malori per il trasbordo sulle lance e attracchi difficoltosi e fortunati.
“Era davvero necessario firmare l’Accordo sulla nave o si poteva scegliere un’altra location?”, si domanda come tanti anche Mauro Febbo, presidente della commissione di vigilanza del consiglio regionale, che incalza: “Magari avrebbero potuto evitare l’utilizzo di 2 elicotteri costretti a numerose ore di volo (verso Pescara e ritorno) per portare a terra le oltre 100 persone bloccate a bordo e si sarebbero risparmiati tanti soldi pubblici ma d’altronde “paga Pantalone””.
Certo è che la disavventura offre inevitabili spunti di riflessione sullo stato di salute dei porti abruzzesi, perché se quello di Ortona fosse stato dragato, la Cavour avrebbe potuto attraccare comodamente in porto e le cronache di oggi avrebbero raccontato di un importante accordo tra Regione e Marina e non di una fuga in elicottero dalla portaerei.
“Si poteva evitare”, è stata la lamentela più frequente di chi, spazientito per la lunga attesa a bordo, ha fatto notare che chi conosce bene il mare sa perfettamente che in quelle condizioni la navigazione doveva essere interdetta, soprattutto per dei semplici civili senza alcuna velleità di arruolamento in Marina. Quindi sì, si poteva evitare, ma col senno di poi tutto diventa più semplice. Di certo si eviterà che altri vivano questa disavventura a bordo della Cavour, tanto che tutte le visite programmate sono state annullate, compreso il convegno sulle opportunità della macroregione ionico-adriatica che avrebbe dovuto tenersi venerdì pomeriggio a bordo della portaerei e che invece si svolgerà sulla sicura terraferma del più comodo Palazzo Corvo di Ortona.
E la Cavour? Ancorata nelle irrequiete acque adriatiche, saluterà Ortona venerdì, navigando placida verso altri porti, possibilmente senza nuove disavventure.

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