Un nuovo spiraglio per gli uomini della sezione omicidi della Squadra Mobile di Pescara, li dove l’enorme mole dei reperti sequestrati hanno inevitabilmente dettato un ritardo nelle analisi, potrebbe essere stata trovata la chiave per la soluzione dell’omicidio di Nicola Bucco, l’operaio di 53 anni ucciso nella sua abitazione lo scorso 14 novembre, con ben 4 coltellate. Si tratta di alcune tracce di sangue trovate su un paio di coltelli che furono sequestrati in quei giorni a Rafik Ben Amri, un marinaio tunisino di 31 anni con il quale Bucco aveva avuto un pesante screzio qualche anno prima. Troppo poco perchè questo precedente rappresenti un movente credibile, ma potrebbe essere accaduto qualcos altro tra i due. Intanto il genetista Liborio Stuppia nel giro di un mese e verosimilmente subito dopo la metà di ottobre consegnerà all’Autorità Giudiziaria la sua relazione in merito all’analisi di quelle tracce, innanzitutto se si tratta di sangue umano e poi se il Dna corrisponde a quello della vittima. Dall’inizio delle indagini é questa la terza pista apparentemente buona seguita dagli inquirenti, dopo quelle che hanno portato ad approfondimenti investigativi nei confronti di Giuseppe Del Rosario ed Emilio Massacese, entrambi scagionati. Amri, dal canto suo, già in quei giorni, quando gli furono sequestrati alcuni oggetti in casa, fornì un alibi sostenendo che quel 14 novembre rimase al bar del mercato ittico fino alle 16 per poi andare con Emilio Massacese in centro a pagare alcune bollette per conto del fratello di Emilio, Vittorio, titolare del bar, ma soprattutto coinquilino di Nicola Bucco. Ma in attesa di queste nuove ed importanti analisi sia sul fronte inquirenti, sia da quello della famiglia della vittima, si insiste sul sospetto che tra i frequentatori abituali del bar del mercato ittico ci sia qualcuno che sappia molte più cose e che fino a questo punto non abbia detto tutta la verità. C’é ancora tempo per farlo – ribadiscono gli inquirenti e soprattutto la sorella di Nicola Bucco Sabrina – C’é chi sa e non ancora ha detto tutto.

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