Una accoglienza tutta abruzzese nella prestigiosa sala Mercede della Camera dei Deputati a Roma per omaggiare il grande maestro Mario Fratti, di origini aquilane che dal 1963 vive a New York dove ha all’attivo più di novanta opere teatrali come drammaturgo ed autore tra i più noti al mondo. E’ successo giovedì 26 settembre quando l’ assessore alla Cultura del Comune di Mintesilvano, Germano D’Aurelio, per tutti ‘Nduccio, grazie ad un altro abruzzese doc, il sottosegretario Giovanni Legnini, ha voluto organizzare un pomeriggio nel cuore della Capitale dedicato al personaggio Fratti, in segno di gratitudine per chi come lui rappresenta l’orgoglio italiano ed abruzzese nel mondo. Oltre ai citati presenti anche la professoressa di Letteratura Italiana, Lucilla Sergiacomo, il giornalista e scrittore, Paolo Di Vincenzo, il vice presidente del Consiglio della Provincia di Roma, Sabatino Leonetti. Hanno animato la lettura di alcuni passi gli attori Luca Ciarciaglini e Luca Breda e la cantante di tradizione Libera Candida. Tutti per Fratti che, con un italiano impeccabile, ha commosso e si è commosso nel raccontare il suo primo romanzo “Diario Proibito”, edito da Grauss, che, dopo decenni di silenzio a causa della censura, oggi racconta l’Aquila degli anni Quaranta, nel periodo del fascismo e dei suoi risvolti pieni di orrori e contraddizioni. Gli episodi narrati sono forti, arrivano in maniera potente dritto allo stomaco. Storia di uomini pavidi e senza dignità disegnati con lucidità e cinismo. Un romanzo, importante, di un abruzzese – che vanta moltissimi riconoscimenti, tra cui di sette “Tony Award”, equivalenti del premio Oscar per il teatro – che fa il suo primo ingresso nel mondo della scrittura con un lavoro intenso che passa proprio da dove lui partì più di cinquanta anni fa: la sua L’Aquila, il suo Abruzzo.
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