Metodo Stamina per Noemi: via libera bis dal Tribunale aquilano

NoemiVia libera alle cure con l’infusione di cellule staminali a Noemi Sciarretta, la bimba di Guardiagrele affetta da Sma1, Atrofia muscolare spinale, che dovrà essere trattata con il “metodo Stamina” presso gli Spedali Civili di Brescia. A decretarlo è l’ordinanza del tribunale dell’Aquila, che rafforza i poteri di Erica Molino, la biologa della Stamina Foundation, stretta collaboratrice del fondatore Davide Vannoni, nominata ausiliare del giudice. Nell’ordinanza di qualche settimana fa, Molino era stata indicata come commissario ad acta, quindi esperta incaricata di mettere in pratica la filiera per arrivare alle infusioni individuando anche i medici. La nuova ordinanza emessa dal collegio composto dai magistrati Giovanni Novelli, Roberto Ferrari e Giuseppe Grieco è arrivata al termine dell’udienza di ieri, alla presenza della parti: la struttura medica bresciana, rappresentata dall’avvocato aquilano Marco Mazzotta in sostituzione del milanese Rocco Manga (che aveva presentato un ricorso per ottenere chiarimenti sull’ordinanza precedente che imponeva la somministrazione delle cure dal 25 luglio scorso) e la famiglia Sciarretta, rappresentata dal padre Andrea e dall’avvocato pescarese Michela Di Iorio, che, a sua volta, per rispondere alle schermaglie procedurali dell’azienda sanitaria lombarda, aveva presentato un’istanza per avere precisazioni. A oggi la piccola Noemi ancora non ha ricevuto cure.

Il commento di Vannoni

“Il tribunale dell’Aquila ribadisce e rafforza quanto gia’ espresso. Non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire”. E poi ancora: “Chi vuole cure di stamina combatta con e per stamina, chi cerca altro non fa parte di questa battaglia. Non serve ipocrisia, serve coraggio”. Cosi’ in due twitter il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, commenta la nuova ordinanza del Tribunale dell’Aquila con la quale i giudici hanno ribadito che la piccola Noemi debba essere sottoposta alle infusioni secondo il metodo stamina presso gli Spedali civili di Brescia. 

Il Tribunale dell’Aquila invia atti alla Procura

Potrebbe scivolare anche nel penale la vicenda delle mancate infusioni di cellule staminali alla piccola Noemi. Il tribunale dell’Aquila, infatti, che stamani ha ribadito che gli Spedali di Brescia devono sottoporre alle cure del caso la bimba – il tutto sotto la supervisione della biologa Erica Molino – ha infatti deciso di mandare gli atti alla Procura bresciana “sul mancato adempimento” di quanto disposto dallo stesso tribunale, in particolare nell’ordinanza del 10 luglio scorso con la quale si stabiliva che Noemi dovesse iniziare le infusioni il 25 luglio. I giudici aquilani hanno denunciato per la seconda volta le mancate cure a Noemi. Nel rigettare ogni istanza presentata dall’ospedale di Brescia, i magistrati sostengono che l’azienda ospedaliera ha “posto in essere comportamenti dilatori”. In ordine al ricorso presentato per avere chiarimenti in merito all’ordinanza del 10 luglio scorso con la quale si ordinavano le cure a Noemi a partire dal 25 luglio indicando la biologa dello staff di Stamina Erica Molino come commissario ad acta e quindi capo dell’equipe incaricata di operare, si legge: “non puo’ non rilevarsi come le questioni sollevate appaiono pretestuose ed elusive rispetto al provvedimento emanato da questo giudice come gia’ avvenuto in precedenza e stigmatizzato nell’ordinanza del 10 luglio scorso”. I giudici (Giovanni Novelli, Roberto Ferrari e Giuseppe Grieco) sono stati perentori anche sulle liste di attesa che secondo quanto si e’ appreso vedevano la piccola Noemi al 168esimo posto. Il tribunale rileva, tra l’altro, “che come risulta dalla fotocopia prodotta in atti dal padre della piccola di Guardiagrele (Chieti), l’unica lista esistente e’ quella stilata dall’azienda sulla base dell’ordine cronologico dei provvedimenti giurisdizionali nella ritenuta pari urgenza e gravita’ che caratterizza i medesimi”. La lista di attesa, secondo i giudici aquilani, “appare predisposta solo ai fini organizzativi dell’Azienda, senza alcun riferimento alle condizioni di salute dei pazienti ed all’urgenza o meno di procedere al trattamento”. 

“A prescindere dalla sua posizione nella cosiddetta lista di attesa” il tribunale dell’Aquila “dispone che si proceda ad iniziare il trattamento nei confronti della piccola Noemi”. E’ questo uno dei passaggi chiave dell’ordinanza con cui il Tribunale del capoluogo abruzzese riconferma l’urgenza affinche’ gli Spedali civili di Brescia procedano alle cure attraverso infusioni di cellule staminali dettate dal metodo stamina alla piccola Noemi, la bimba di Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1, Atrofia muscolare spinale. I giudici, Giovanni Novelli, Roberto Ferrari e Giuseppe Grieco, nel dare agli Spedali di Brescia chiarimenti sulle modalita’ di attuazione delle cure alla piccola Noemi che attende dallo scorso mese di dicembre il trattamento, oltre al ruoo di commissario ad acta attribuisce alla dottoressa Erica Molino anche quello di ausiliare del giudice, rigettando l’istanza di ricusazione dell’azienda sanitaria lombarda nei confronti della stessa biologa ritenuta “vicina al metodi stamina”, ideato dal professor Davide Vannoni, della Stamina Foundation. “Il Tribunale dell’Aquila – si legge ancora nell’ordinanza – ribadisce le modalita’ di esecuzione del trattamento che devono essere individuate dalla dottoressa Molino, nominata capo dell’equipe incaricata di condurre il trattamento e quindi spetta alla stessa la decisione, prettamente tecnica, in ordine alle modalita’ delle infusioni (se per via endovenosa ed intramuscolo ovvero per via intratecale), cosi’ come la decisione in merito alla somministrazione delle cellule staminali gia’ presenti nella struttura sanitaria ovvero utilizzando cellule, se dalla stessa ritenuto necessario, provenienti aliude”. In questo senso, il tribunale ordina che alla Molino “deve intendersi attribuito il potere di decidere in ordine a qualsiasi altra problematica inerente il trattamento, specificando che a tal fine la stessa va considerata, oltre che capo dell’equipe medica, anche, a tutti gli effetti, ausiliario del giudice”. 

Papà Andrea : “Siamo sereni ed aspettiamo le infusioni”

“Siamo sereni, ora aspettiamo le l’infusioni e che la giustizia faccia il suo corso”. Da Andrea, il papa’ di Noemi, solo poche parole a commento della nuova ordinanza del Tribunale dell’Aquila. “Ora e’ meglio non parlare – aggiunge – preferiamo attendere. Questa e’ la quarta volta che i giudici ci danno ragione. Ma la vera vittoria l’avremo solo quando Noemi sara’ sottoposta al metodo Stamina”. 

La posizione del Ministero della Salute

Il comitato scientifico sulla sperimentazione del metodo Stamina nominato dal ministero della Salute “darà un responso definitivo verso settembre o ottobre”. A preannunciare i tempi entro cui dovrebbe arrivare l’atteso verdetto del secondo comitato, nominato dopo la bocciatura del primo da parte del Tar del Lazio e incaricato di dare una valutazione sull’eventuale sperimentazione della cura Vannoni, è stato oggi il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. 

 

 

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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