Si è scatenata la reazione dei sindacati dopo la disposizione del sindaco, Massimo Cialente, che invita i dipendenti del Comune dell’Aquila rispondere al telefono in maniera cordiale e dare risposte efficaci ai cittadini. Due sigle sindacali, Uil e Cgil, bacchettano il primo cittadino difendendo i dipendenti. Nell’evidenziare lo spirito di sacrificio dei dipendenti pubblici, anche dopo il sisma del 6 aprile 2009 con difficili condizioni di lavoro e turni massacranti,i sindacati hanno invitato il primo cittadino a denunciare episodi specifici sulla base delle leggi e non sparando nel mucchio.”Se Cialente ha riscontrato comportamenti censurabili da parte di alcuni dipendenti deve segnalarli e sanzionarli come previsto dalle leggi e dai contratti di lavoro, ma non può in nessun caso additare tutti i dipendenti pubblici di maleducazione e ‘fannullismo’, no alla demagogia sulla pelle dei dipendenti”, spiega Simone Tempesta della Uil-Fpl. A rincarare la dose, Rita Innocenzi della Fp-Cgil: “A nessuno è consentito di formulare richiami collettivi che hanno, semplicemente, il sapore di una azione diffamatoria”.
“No cafone”: all’Aquila è scontro sindacati – Cialente

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