Morta Lidia Croce, ultima figlia del filosofo abruzzese

croce benedettoL’ultima figlia del filosofo abruzzese Benedetto Croce, Lidia, è morta a Napoli all’età di 93 anni. Lidia Croce aveva fondato, insieme alla madre e alle sorelle Elena, Alda e Silvia, la Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce” per la raccolta e la traduzione delle opere del grande filosofo. Nel 1949 aveva sposato Vittorio de Caprariis, dal quale ebbe il figlio Giulio. Separata, sposò nel 1954 a Londra Gustavo Herling, studioso polacco, dal quale ebbe i figli Benedetto e Marta. Lidia Croce era la terzogenita di Benedetto Croce e di Adele Rossi. Si era laureata alla facoltà di Lettere dell’Università di Napoli con Adolfo Omodeo, con una tesi in storia del Cristianesimo. Lavorò negli archivi paterni, in Italia e all’estero per raccogliere i carteggi di Benedetto Croce con numerosi corrispondenti e farli acquisire dalla Fondazione Croce, fondata insieme alla madre e alle sorelle nel 1955 a Palazzo Filomarino, nel cuore del centro antico di Napoli, dove visse lo storico e filosofo abruzzese. La Fondazione ha ottenuto nel 1956 il riconoscimento di Ente morale e Lidia Croce ne è stata consigliere di amministrazione fin dalla sua costituzione. Nella collana dell’Istituto italiano di studi storici pubblicò i primi due volumi dell’Epistolario crociano e le Lettere a Benedetto Croce di Antonio Labriola. Ha trascritto i “Taccuini di lavoro” di Benedetto Croce, completando, insieme alla sorella Alda il lavoro nel 1988. L’opera, in sei volumi per un totale di circa 3 mila pagine, fu pubblicata nel 1992 dalla Fondazione in un’edizione fuori commercio. Ha seguito dalla sua nascita l’Istituto italiano di Studi storici. Di Gustavo Herling, che aveva conosciuto a Sorrento nel 1944 quando Herling era soldato dell’Armata polacca, Lidia Croce tradusse dall’inglese “Un mondo a parte”, con prefazione di Bertrand Russel. Poi seguì il riordino della biblioteca e dell’archivio dello studioso polacco, perfezionato con un accordo tra la Fondazione e la Biblioteca nazionale di Varsavia per la digitalizzazione dell’archivio, che è in via di completamento. Nel 2014 le era stato conferita dal presidente della Repubblica polacca Bronislaw Komorowski la Croce di Commendatore dell’Ordine al merito della Polonia.

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