Facciamo un gioco: soffermiamoci a leggere i cartelli – obbligatori – posti davanti ai cantieri interessati da lavori pubblici. Se la data di riconsegna indicata coincide il termine dell’intervento, e quindi con l’effettiva restituzione del manufatto, allora abbiamo vinto. Peccato che anche questo, come gli altri, si porti dietro i rischi del gioco d’azzardo, in cui non si vince quasi mai. Spesso le date indicate non vengono rispettate, ancora più spesso si procede di proroga in proroga, e non è detto che se ne veda la fine. E’ il caso, per esempio, della scuola materna di via Adda a Montesilvano: una vicenda emblematica, denunciata dal consigliere comunale del Movimento 5 stelle, Manuel Anelli, presidente della commissione di vigilanza, convocata sul posto. Un cammino tortuoso, che va dall’approvazione del progetto esecutivo – nel 2008, costo stimato 1.800.000, al bando di gara, pubblicato l’anno successivo, base d’asta circa 1.400.000. Nel 2011 i lavori vengono affidati ad una ditta del foggiano, che si è aggiudicata l’asta con un ribasso ultraterreno: 872.000 e rotti, oltre 500.000 euro in meno. Non c’è che dire, un bel risparmio per le casse comunali, a patto che la scuola prima o poi arrivi alla cittadinanza. Magari entro 400 giorni, come da cartello. Macché: nel 2012 la ditta si accorge che il ribasso era troppo alto, e chiede un ritocchino, subito accordato dal Comune. I giorni diventano 490, ma a causa del ritardo nei versamenti per l’avanzamento dei lavori, la ditta chiede un’altra lunga serie di proroghe, finché i lavori si fermano del tutto e il Comune, l’8 agosto di quest’anno, risolve il contratto con la ditta affidataria. E questo, fa notare il consigliere Anelli, dopo aver già speso 849.000 euro. Alla faccia del ribasso sensazionale.
Montesilvano, cantiere fantasma per la scuola di via Adda

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