“Volevo bene a Melania anche se la tradivo”

Marcinelle

parolisi“Ha detto di essere innocente, di Melania ha parlato, ha detto che le voleva bene anche se la tradiva, non so che significato abbia, io voglio bene ad una persona ma la tradisco”. Lo ha detto Michele Rea uscendo per un attimo dall’aula in cui da stamattina e’ in corso a L’Aquila la seconda udienza in Corte d’Assise d’Appello del processo sull’omicidio di Melannia Rea. ‘Per la pima volta – ha aggiunto Michele – il suo sguardo lo ha indirizzato verso di noi: dopo due anni non so come ha fatto, il tutto per dirci che noi facciamo tutto per la bambina e ci ha ringraziato per questo fatto. Delle bugie e dei trans non si e’ parlato per niente. Parolisi ha parlato cinque minuti. Per me lui rappresenta il nulla, non mi fa ne’ caldo ne’ freddo, mi dispiace solo per quella povera bambina che comunque un giorno dovra’ sapere e mi dispiace anche per Melania che ha avuto a che fare con questa persona”.

Melania: legale Parolisi, sentenza primo grado non regge
“Abbiamo iniziato ad offrire alla Corte d’Assise d’Appello, ma a questo punto anche alla pubblica accusa, quella che e’ la ricostruzione dei fatti cosi’ come accaduti senza la presenza e la partecipazione di Parolisi all’omicidio. Abbiamo preso la sentenza e rigo per rigo, fatto per fatto, abbiamo cercato di ricostruirla per far capire se ogni fatto che espone il giudice sia corroborato da certezza, da precisione e da concordanza”. Lo ha detto l’avvocato Walter Biscotti, uno dei legali di Salvatore Parolisi, all’uscita dell’aula di udienza al termine di una prima fase dell’arringa. “Abbiamo dimostrato documentalmente – ha aggiunto – che la ricostruzione del giudice di primo grado almeno dalle 14.55 in poi non regge, pertanto abbiamo invocato che la decisione non puo’ non essere la dichiarazione di Salvatore Parolisi come estraneo a tutti i fatti contestati. Abbiamo dimostrato proprio attraverso la documentazione di orari di celle, di testimonianze di telefonate, che Parolisi non puo’ aver commesso ne’ l’ omicidio, ne’ un depistaggio. Non era presente sul luogo dell’ omicidio perche’ non c’e’ niente sul luogo del delitto che puo’ ricondurre a lui. C’e’, invece – secondo Biscotti – molto di altro afferente ad altri soggetti rimasti ignoti ma non possiamo piu’ fare tutte le indagini perche’ molta documentazione, molti reperti, sono stati distrutti quindi noi dal nostro punto di vista abbiamo certamente messo dei dubbi alla Corte, su questo ne simo convinti. Abbiamo avuto certamente grandissima attenzione dai giudici perche’ non abbiamo ricostruito i fatti secondo le fantasie come ha fatto il giudice di primo grado al quale devo dire e devo riconoscere che e’ un giudice che certamente ha fatto un buon dibattimento fornendo tutte le garanzie della difesa in dibattimento ma durante la sentenza poi ha sbagliato”

Melania: il padre Gennaro, Parolisi indifendibile, merita il carcere a vita
 “E’ una persona indifendibile e merita il carcere a vita”. Cosi’ uscendo dall’aula delle udienze per la pausa pranzo, Gennaro, il padre di Melania, il quale, come ha sostenuto precedentemente il figlio, Michele, anche lui ha ascoltato con indifferenza la deposizione di Salvatore Parolisi.

Melania: Parolisi indugia sguardo su famiglia Rea, richiamato
Salvatore Parolisi, che ha parlato per la prima volta rivolgendosi alla famiglia della moglie, Melania Rea – secondo quanto si è potuto apprendere, visto che il processo d’Appello si tiene a porte chiuse – sarebbe stato richiamato dal presidente della Corte perché in molti frangenti indugiava nel guardare i familiari della moglie e non indirizzava invece lo sguardo verso la Corte. Questo nella prima mattina della seconda udienza del processo d’appello al caporalmaggiore condannato in primo grado all’ ergastolo per l’omicidio di Melania.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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