Musica maestro! Prosegue con note elevate, qualitativamente parlando, il cartellone invernale del Teatro Marrucino di Chieti. Domani venerdì 20 dicembre di scena l’Orchestra sinfonica abruzzese, che tornerà protagonista anche il 30 per il concerto di fine anno. Sono invece terminate le rappresentazioni liriche previste con l’ultimo dei tre appuntamenti in calendario: L’Italiana in Algeri, già definita da Stendhal una “follia perfetta, organizzata e completa”. L’opera ha fatto registrare ancora un tutto esaurito, segno che la lirica è trendy, piace e viene seguita volentieri anche dai giovani. Certo, allestirla non è né semplice né economico, le scenografie sono necessariamente macchinose, anche e soprattutto se si opta per uno stile più essenziale e meno sontuoso. Le persone coinvolte sono tantissime, coro, cantanti, direttore d’orchestra, regista, orchestrali, sartorie, personale tecnico, ma alla fine il risultato dà soddisfazione: lo testimoniano il calore e gli applausi che hanno accompagnato Macbeth (Verdi), Il flauto magico (Mozart) e L’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini, genio per molti, easy listening per qualcuno. Di certo c’è che il Maestro sapeva mettere a dura prova le capacità espressive dei cantanti, chiamati a compiere veri equlibrismi sulle corde vocali per esprimere le celebri cavatine melodiche-sincopate-aspirate che magari rischiano di logorare l’interpretazione, ma allo stesso tempo ne favoriscono il crescente virtuosismo e l’aspetto giocoso, tipici del maestro. A gennaio al Marrucino ancora musica, con Beethoven in primo piano, e poi via al teatro, a partire dall’11 con il tributo a Mariangela Melato; a seguire, Federica Di Martino, Massimo Ranieri, Daniele Pecci, Giorgio Albertazzi, Paola Gassman e Glauco Mauri. Interessante anche il mini-cartellone riservato al teatro contemporaneo, in febbraio, e poi il ritorno dell’operetta e la conferma del teatro dialettale e del teatro ragazzi.