“L’antica fornace è il più importante centro di anfore ancora esistente di tutta la zona medio adriatica”
Una mattinata alla scoperta della storia per Città Sant’Angelo e l’Abruzzo. Marie Brigitte Carre del Centre Camille Jullian, un laboratorio d’archeologia mediterranea e africana del CNRS (Centre national de la recherche scientifique) e del Ministero francese della cultura, è stata accompagnata a Marina di Città Sant’Angelo ai resti dell’antica fornace, in Piazza Caduti di Nassirya. Una testimonianza unica sull’importanza dell’economia locale nel periodo tra il II e I secolo avanti Cristo, quando erano in attività una serie di grandi fornaci.
Ad accompagnare la studiosa francese una serie di colleghi tra i quali Renato Sebastiani, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, e Andrea Staffa, archeologo ispettore della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo.
Anfore con il bollo locale sono state recentemente ritrovate negli scavi a Testaccio – in un livello che risale all’epoca tardo repubblicana di Roma – e in Francia. Le produzioni abruzzesi dell’epoca, con ogni probabilità vino e olio, erano dunque esportate in tutto il mondo già da allora.
“Nell’86 c’è stato un ritrovamento di un sito a Cologna Marina, dove passeremo più tardi anche se adesso non dovrebbe più essere visibile” ha raccontato Carre “e poi abbiamo trovato anfore con il marchio locale a Marsiglia. Questo è il sito è il più importante centro di anfore ancora esistente di tutta la zona medio adriatica.”
A Città Sant’Angelo, infatti, sono state ritrovate oltre 800 casse di materiale archeologico. A salutare gli studiosi anche gli amministratori locali: il sindaco Gabriele Florindi, il vice sindaco Pina Rasetta e l’assessore Peppino Luciani. “Speriamo che l’interesse storico di questo sito riesca ad attivare la ricerca di stanziamenti per una sistemazione più adeguata” ha detto Florindi.
Comune di Città Sant’Angelo
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