video » Maltempo, la stima dei danni nel teramano

alluvione fangoNel Teramano i danni alla rete stradale provinciale e ai fiumi di competenza , ad una prima stima, ammontano a 12 milioni e 400 mila euro. È questo il dato presentato ieri in apertura del Consiglio Provinciale, dove il presidente Valter Catarra, ha presentato anche una risoluzione da inviare al Parlamento chiedendo che «venga recepita con urgenza la proposta del Ministro dell’Ambiente, per un Piano straordinario e pluriennale di manutenzione del territorio e che venga approvata la proposta di legge per scorporare dal Patto di stabilità gli investimenti per la difesa del territorio». Anche questa volta le piogge torrenziali hanno causato enormi problemi alla zona, alle strutture pubbliche, a molti privati e a tante imprese. Danni ingenti che si vanno a sommare alla situazione non ancora coperta dal punto di vista economico del marzo 2011. Una condizione che potrebbe non esser ancora finita perché c’è già una nuova allerta meteo per l’Abruzzo a partire dalle prime ore di domani. Intanto sempre nella giornata di ieri una torre d’acciaio di 10 tonnellate e alta 33 metri è precipitata in aperta compagna sulla fondovalle del Salinello, nel comune di Sant’Omero. L’omonimo fiume ha rotto gli argini, risucchiando 70 metri di campagna coltivata a erba medica, su cui era stato impiantato il traliccio dell’Enel che trasporta 150 chilovolt di corrente da Alba Adriatica a Marino del Tronto nell’Ascolano. Le fondamenta su cui poggiava il traliccio sono state erose facendo precipitare la torre d’acciaio. Il black out elettrico non c’è stato perché l’elettrodotto trasporta una tripla linea di alimentazione e i cavi non si sono spezzati, per fortuna. Terna è al lavoro per impiantare pali provvisori e le operazioni dovrebbero terminare in giornata. A Garrufo di Sant’Omero, un albero si è abbattuto su una vettura posteggiata lungo la strada distruggendola letteralmente, il conducente l’aveva lasciata poco prima a Nereto, sulla strada che porta alla fondovalle del Salinello, il Vibrata ha eroso il sottosuolo stradale creando smottamenti e la caduta di un palo elettrico scoprendo fili e tubi del gas metano bloccando di fatto la carreggiata. Una decina di strade sono ancora chiuse e Valle Castellana, non sarà più collegata per molto tempo ad Ascoli Piceno per via delle molteplici frane sulla provinciale 49. Infine in montagna ci sono le popolazioni del versante teramano del Gran Sasso (Pietracamela, Intermesoli e Fano Adriano) ancora isolate e raggiungibili soltanto dai mezzi di soccorso, grazie ad un varco creato tra le frane che pero dovrebbero esser rimosse in giornata.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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