Sarà il tribunale dell’Aquila a stabilire la sorte dell’Accademia dell’Immagine una volta esaminati i libri contabili, e sarà decisa l’eventuale messa in liquidazione. Nella riunione di ieri i quattro soci dell’Accademia, Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila, Provincia e Lanterna Magica, hanno preso atto di un vizio procedurale nella nomina del liquidatore l’avvocato Luca Bruno, nominato lo scorso mese di agosto, che è stato revocato dall’incarico. La nomina richiedeva il passaggio propedeutico dello scioglimento dell’ente. L’assemblea dei soci si è conclusa con una votazione di due a due sulla messa in liquidazione: da una parte Regione e Provincia, dall’altra Comune e Lanterna Magica, questi ultimi contrari alla chiusura dell’ente. Una impasse a seguito della quale l’avvocato Bruno ha assunto la decisione di portare gli atti in Procura “dinanzi al serio dissesto conclamato dagli atti contabili visionati”, ha sottolineato, e considerata “l’impossibilità di raggiungere lo scopo sociale per effetto della grave passività che affligge l’ente”. È lo stesso avvocato a rilevare poi che la procedura di messa in liquidazione comporterebbe la perdita dell’immobile di Collemaggio, sede dell’Accademia del valore di 6 milioni di euro, attualmente inagibile, che sarebbe trasferito alla Regione. La proposta del Sindaco Massimo Cialente è stata quella di ricostruire la sede di Collemaggio subaffittando la metà dei locali ad un altro ente.

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