Lo storico Bar-Chalet della Villa Comunale dell’Aquila, in pieno centro storico, trasformato in una centrale per lo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina. A scoprire il cospicuo e redditizio ‘giro’ di droga sono state le indagini coordinate dai Carabinieri. In base al voluminoso materiale probatorio il pm Roberta D’Avolio, titolare dell’inchiesta, ha chiesto e ottenuto dal gip del Tribunale, Guendalina Buccella, cinque misure cautelari. L’operazione, le cui indagini sono iniziate nel settembre scorso, e’ scattata all’alba, anche con diverse perquisizioni domiciliari tra L’Aquila e la Marsica con l’ausilio dei cani antidroga. Dodici, in tutto, gli indagati, mentre le misure cautelari riguardano Alessandro Ettorre, 43 anni, El Habib El Allam, cittadino marocchino di 38 anni residente ad Avezzano per i quali e’ stata disposta la custodia cautelare in carcere; arresti domiciliari per Silvio Barone, titolare, in passato, di un noto bar alla periferia ovest della citta’. Le altre due misure cautelari che prevedono l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sono state emesse nei confronti di Antonio Calvisi, 63 anni, di Barisciano e di Nermin Dashi, 30enne kosovaro residente in citta’. Circa 50 gli episodi contestati agli indagati, non tutti avvenuti all’interno o nei pressi dello chalet, ma anche in luoghi estemporanei di volta involta individuati durante contatti telefonici tra spacciatori e clienti. Tra questi anche numerosi insospettabili, tra cui un medico aquilano, tutti segnalati alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’attivita’ di indagine i Carabinieri hanno sequestrato complessivamente circa 50 grammi di cocaina. L’indagine era scattata dopo un attento controllo dei movimenti dei soggetti di etnia maghrebina nel corso del 2013. Fin da subito i Carabinieri hanno individuato in El Abib El Allam uno dei principali fornitori di stupefacente. L’uomo, infatti, aveva la possibilita’ di approvvigionarsi di cocaina con assoluta facilita’ e con una frequenza tale da far registrare trasferte pressoche’ quotidiane verso L’Aquila.
LE PRECISAZIONI DI UN LEGALE
Il mio assistito non e’ il titolare del bar chalet alla Villa Comunale come e’ stato erroneamente riportato. Il titolare e’ Franco Calvisi, persona comunque estranea ai fatti contestati”. E’ quanto precisa l’avvocato Maurizio Capri, legale di fiducia di Antonio Calvisi conosciuto come “Tonino”, raggiunto dalla misura cautelare dell’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria, a firma del Gip del Tribunale dell’Aquila, a seguito di un’attivita’ antidroga portata a termine stamani dai carabinieri del Reparto operativo dell’Aquila conclusasi con l’arrestato di tre persone di cui due in carcere ed una ai domiciliari, oltre ad un’altra misura sempre dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Antonio Calvisi e’ tuttavia dipendente del bar chalet della Villa Comunale.
Fiumi di droga nell’Aquila del post-sisma
Ancora nel 2012 gli investigatori, solo per citare alcune delle operazioni piu’ rilevanti, scoprirono una banda composta da due tunisini e un italiano che a L’Aquila avevano messo su una vera e propria ‘piazza dello spaccio’ nella zona ovest della citta’, tra le frazioni di Preturo e Coppito. I quell’occasione i tre furono arrestati su disposizione del gip e venne loro contestata l’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti. Ci fu anche un contestuale sequestro di circa 200 grammi di cocaina. Ancora nel 2012 nella Valle Peligna furono denunciate 13 persone, sempre per traffico illecito di stupefacenti, con l’arresto in flagranza di reato, nelle fasi delle indagini, di sei persone e l’esecuzione, a conclusione degli accertamenti dei militari dell’Arma coordinati dal comandante provinciale, il colonnello Savino Guarino, di 13 misure cautelari (8 in carcere, 3 ai domiciliari e due agli obblighi di dimora) con il sequestro di due chili e mezzo di droga, tra cocaina, hashish e marijuana, oltre a due pistole con matricola abrasa. Nel 2013 e’ stato invece stroncato un vasto traffico internazionale di cocaina dalla Repubblica di Santo Domingo all’Italia (Roma e L’Aquila), attraverso la Spagna (Madrid e Barcellona). In quella circostanza furono 26, complessivamente, gli indagati, di cui tre arrestati in flagranza durante le fasi delle indagini e cinque al termine delle stesse, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere. L’attivita’ investigativa consenti’ il sequestro di tre chili di cocaina. Arrivando ai giorni nostri una delle operazioni di rilievo portata a termine quest’anno e’ stata quella che ha consentito ai carabinieri di smantellare un sodalizio criminale composto prevalentemente da soggetti di origine campana, alcuni dei quali con legami con la criminalita’ organizzata del quartiere Scampia di Napoli i quali, forti della possibilita’ di approvvigionare lo stupefacente nell’area di origine a prezzi convenienti, avevano importato e spacciato a L’Aquila, tra la seconda meta’ del 2013 e i primi tre mesi del 2014, piu’ di 500 grammi di cocaina, tutti recuperati e sequestrati nel corso dell’attivita’. Le indagini hanno portato alla denuncia di 23 indagati e all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due di essi, anche in questo caso per la fattispecie associativa del reato, agli arresti domiciliari di altri due e ad un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Stamane l’ennesimo colpo al traffico illegale di stupefacenti con le cinque misure cautelari disposte dal gip del Tribunale dell’Aquila.
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