Non costituiranno materiale per un processo perché archiviate ma le intercettazioni pubblicate nei giorni scorsi hanno fatto scoppiare a L’Aquila il caso puntellamenti post sisma. Tutto è nato dall’arresto dell’imprenditore edile Carlo Ciotti, a seguito del quale la Procura del capoluogo ha disposto intercettazioni telefoniche e ambientali nei confronti dell’allora assessore ai lavori pubblici Ermanno Lisi. Tra le conversazioni intercettate ci sono quelle tra l’ex assessore e due funzionari del Comune dell’Aquila relative ai lavori post sisma e in particolare ai puntellamenti degli edifici danneggiati dal terremoto. Lavori per un affare complessivo da 250 milioni di euro dei quali 140 di solo materiale dati con affidamenti diretti, dunque senza gara e pagamento a consuntivo, ha spiegato il consigliere Ettore Di Cesare, Appello per L’Aquila. Dalle intercettazioni emerge come un imprenditore, da solo, avrebbe ottenuto lavori per puntellamenti pari a 8 milioni di euro. I testi delle conversazioni intercettate “descrivono l’intreccio tra politici, imprenditori, tecnici e dipendenti comunali – ha sottolineato Di Cesare -, un vero e proprio sistema sprezzante del bene pubblico tutto teso ad acquisire solo ed esclusivamente vantaggi economici personali”. “L’unico scopo è la spartizione, il saccheggio, l’arraffare il più possibile” aggiunge il Consigliere di Appello per L’Aquila. La senatrice del Movimento 5 Stelle Enza Blundo parla di scenario inquietante di fronte al quale il Sindaco Massimo Cialente non può rimanere silente. “In una città che aspetta ormai da anni di essere ricostruita – continua la Blundo – non si può tollerare che gli amministratori pubblici del Comune esultino della possibilità di far lievitare i costi della ricostruzione o che paventino l’opportunità di rallentare le pratiche dei cittadini sol perché si sono affidati a imprese non considerate amiche. Tutto ciò è scandaloso e sta giustamente indignando i cittadini aquilani che, in queste ore, testimoniano e condividono tutta la loro amarezza sui social networks”, sottolinea la senatrice. “Le intercettazioni, seppure archiviate dalla magistratura, dimostrano in maniera abbastanza evidente un quadro poco chiaro nella rete di relazioni tra i soggetti incaricati di gestire il flusso di risorse da impegnare nella ricostruzione e ambienti economici e delle professioni”, scrivono in una nota Goffredo Juchich ed Enrico Perilli, Rifondazione Comunista. L’inchiesta nell’ambito della quale sono state disposte quelle intercettazioni come detto, è stata archiviata. Mentre resta aperta quella relativa ai puntellamenti, per la quale non è noto, ad oggi, se ci siano persone indagate.
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