Da una parte ci sono i residenti riuniti nel “Comitato del No” che chiedono a gran voce di bloccare l’insediamento, dall’altra c’è la Futuris aquilana, la società impegnata nella realizzazione dell’impianto nel nucleo industriale di Bazzano. La centrale a biomasse è un tema di stretta attualità nel capoluogo abruzzese che in quest’ultimo periodo ha visto allargarsi il numero di coloro che esprimono una forte contrarietà all’opera, anche tra gli amministratori locali. Lo scorso 6 novembre il TAR ha rimandato a data da destinarsi il pronunciamento sul ricorso presentato dal “Comitato del No” e lo stesso giorno è saltata, per mancanza del numero legale, la riunione del consiglio provinciale che avrebbe dovuto discutere una mozione presentata da alcuni consiglieri contro la realizzazione dell’impianto.
Il Consigliere di amministrazione della società Futuris Aquilana Antonio Nidoli, è intervenuto questa mattina sulle questioni sollevate dai comitati, in particolare sui paventati rischi per la salute dando rassicurazioni ai cittadini. Sull’approvvigionamento delle biomasse per la centrale il consigliere Nidoli ha aggiunto: “le quantità necessarie sono assolutamente al di sotto di quelle disponibili”.
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