L’Aquila, bilancio di tagli e rigore. Ma si salva il sociale

comune laquilaCosti e spese ridotti al minimo, con tagli mirati sulle uscite superflue o rinvio di spese non urgenti che, messi insieme sul piatto della bilancia, fanno la differenza, ma lasciando inalterato il settore sociale, sia nella parte relativa all’assistenza post-sisma alla popolazione, sia in quella che riguarda i casi di fragilità sociale. Arriva così, approvato dalla giunta, il bilancio del Comune dell’Aquila, che chiuderà in pareggio dopo un complesso lavoro di taglia e cuci, di rigore e protezione dei servizi ai cittadini. Per la parte corrente, dunque, il bilancio del Comune dell’Aquila ammonta a 152 milioni e mezzo di euro, mentre 514 milioni riguarderanno le opere pubbliche e la ricostruzione. Molto conta anche il recupero di risorse dall’evasione fiscale, e non solo. Nel mirino dell’assessore Lelio De Santis finiscono, in particolare, i recuperi sulla Tarsu e sull’evasione fiscale degli anni passati, come quella della vendita di loculi o, ancora, quella riguardante le convenzioni con le sportive, spesso inadempienti; convenzioni che, vecchie di 20 anni, saranno anche rimodulate. Il bilancio, da tempo nel mirino delle opposizioni per le criticità che si trascina da anni, come i debiti fuori bilancio, o la questione irrisolta delle aree bianche, dovrà essere definitivamente approvato a fine settembre, ma quasi sicuramente slitterà a ottobre. Questo per responsabilità del Governo, che deve ristabilire alcuni parametri. “Un lavoro di cesello e di accetta”, ha commentato l’assessore De Santis, che punta il dito sul Governo, reo di aver deliberato tardi il Fondo di solidarietà (a metà luglio), mentre le risorse per Progetto Case, villaggi Map, affitti concordati e Contributo di autonoma sistemazione, sono arrivati soltanto il primo agosto. Sul bilancio pesano anche i tagli del Governo. La riduzione di trasferimento quest’anno, rispetto al 2013, ammonta a due milioni di euro; ridotto, invece, di un milione e mezzo anche il contributo straordinario: quello necessario per coprire le minori entrate e le maggiori spese post-sisma .

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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