Silvio Barone non era latitante, ma si trovava all’estero per motivi di lavoro. L’uomo, implicato nell’indagine antidroga che riguarda lo chalet della Villa Comunale a L’Aquila, appena ricevuta notizia della misura cautelare emessa nei suoi confronti ha prenotato il primo volo ed è rientrato in Italia, dopo averne dato comunicazione agli investigatori tramite i suoi legali. Gli sli stessi legali, Davide e Vincenzo Calderoni, precisano quindi che Barone non è stato arrestato da latitante, ma si è costituito spontaneamente, e ora è agli arresti domiciliari. L’attività investigativa dei Carabinieri ha portato complessivamente all’arresto di quattro persone, più altre due raggiunte dalla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’ipotesi è che lo storico chalet della villa comunale sia stato “trasformato in una vera e propria centrale di spaccio”.
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