Gli imprenditori aquilani Claudio e Antonio D’Alessandro, fratelli, e l’ex vice sindaco di Cepagatti, Leone Cesarino, hanno chiesto e ottenuto, dalla Procura di Pescara, il patteggiamento in relazione all’inchiesta “Shining light”, su presunte tangenti e appalti. Nello specifico Claudio D’Alessandro, coinvolto nei vari filoni della vicenda (Aca, Ater, Esercito, Comune di Montesilvano, Comune di Cepagatti) ha chiesto di patteggiare due anni e sei mesi e ha proposto di compensare il danno arrecato ai Comuni di Cepagatti e Montesilvano con una somma di 25 mila euro da versare sul fondo unico di giustizia. Antonio D’Alessandro e Leone Cesarino hanno chiesto di patteggiare rispettivamente 1 anno e 1 anno e 7 mesi. I due sono coinvolti solo nel filone relativo ai lavori di illuminazione pubblica delle strade cittadine di Cepagatti. Per questa tranche dell’inchiesta, che è ormai chiusa, nel dicembre 2012 i tre erano stati anche arrestati. Ora spetta al gup accettare o meno il patteggiamento. Da questa indagine è scaturito il filone riguardante l’Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica) di Pescara, che nel luglio scorso ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex presidente dell’azienda acquedottistica Ezio di Cristoforo, il cui obbligo di dimora è stato revocato nei giorni scorsi. Nel mirino della procura le gare bandite dall’ACA per la manutenzione ordinaria della rete fognaria di Pescara degli ultimi quattro anni, per un importo complessivo di un milione e 600 mila euro. L’inchiesta “Shining light” comunque non è ancora chiusa. Ad occuparsi delle indagini sono il Corpo forestale dello Stato, diretto dal commissario Annamaria Angelozzi, e la squadra mobile di Pescara, diretta da Pierfrancesco Muriana.
Inchiesta “Shining light”: chiesto il patteggiamento

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