Sarebbe stato il cantiere della Chiesa delle Anime Sante, la cui cupola spaccata resta uno dei simboli del terremoto del 2009, a mettere nei guai Fabrizio Magani (foto). Del suo coinvolgimento nelle vesti di indagato nell’inchiesta Betrayal della Procura de L’Aquila sugli appalti per il restauro degli edifici di culto torna a parlare stamani in edicola l’inserto abruzzese del quotidiano “Il Messaggero”, svelando che assieme al direttore regionale del Mibac, sarebbero stati iscritti sul registro degli indagati anche l’avvocato romano Aniello Sorrentino e l’imprenditore Attilio Maria Navarra. Per i tre l’accusa ipotizzata dai Pm aquilani Mancini e Picardi sarebbe quella di turbata libertà degli incanti. Nello specifico, gli investigatori del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, indagando sulla procedura negoziata per i lavori di restauro della Chiesa delle Anime Sante, sarebbero giunti a ricostruire una “serie di atti collusivi tra gli indagati” consistenti nella gestione della documentazione necessaria per la partecipazione alla gara indetta dal Mibac. L’asta venne aggiudicata alla “Italiana costruzioni” al termine di un iter molto complesso e travagliato che tra l’altro comportò un ricalcolo dei punteggi. Il restauro della Chiesa delle Anime Sante, un appalto da 6 milioni e mezzo di euro, è stato sostenuto al 50% dal Governo francese. I lavori dovrebbero concludersi nell’arco di due anni. La chiesa delle Anime Sante fu costruita dopo il terremoto del 1703 in ricordo delle vittime del sisma e completata nel 1775. Nell’ottocento fu arricchita con la realizzazione della cupola ideata dal Valadier, semidistrutta dal sisma del 6 aprile 2009.