“Il Presidente Chiodi, commissario alla sanità (nonchè assessore alla sanità per autoconservazione dopo le dimissioni di Venturoni) continua imperterrito la sua instancabile opera di demolizione della sanità pubblica”. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Antonio Saja e Maurizio Acerbo, descrivendo come “Ultima azione distruttiva” la soppressione di venti sedi di Guardia medica festiva – notturna. “Quello che colpisce maggiormente” -affermano i due consiglieri”-sono le sedi dislocate in territori montani ed in zone disagiate e, per questo, colpite dalla spopolazione. Tale scongiurata decisione che rappresenta un ulteriore duro colpo inferto ai Cittadini abruzzesi malati e abbisognevoli di assistenza, viene, come al solito, giustificata con l’esigenza di risparmiare (come al solito sulle spalle dei più deboli). La verità è forse che Chiodi ha bisogno di rastrellare fondi per continuare a pagare 4 direttori e 4 vice direttori generali delle ASL, e un suo staff di dirigenti megagalattici”.
Saja e Acerbo ricordano a Chiodi che questo suo ultimo atto comporta:
1) Un danno all’assistenza territoriale extra ospedaliera che, a parole, ha più volte dichiarato di voler potenziare;
2) Un ulteriore colpo alle zone interne e più disagiate della nostra regione (che proprio per questo sono meno popolose e vedono aumentare la tendenza allo spopolamento);
3) Un danno nei confronti di molti medici che oggi svolgono il servizio di Guardia medica nelle sedi che s’intende abolire;
4) La violazione di un protocollo di intesa sottoscritto in passato dalla Regione con i sindacati dei medici di medicina generale che prevedeva, per la Guardia Medica, uno standard di rapporto tra sedi e popolazione che, con questo atto commissariale viene ampiamente violato.
“E’ il caso di ricordare e sottolineare – ha spiegato il commissario Chiodi che oggi ha presieduto un vertice sulla situazione nel vastese- che il decreto 61 ha approvato l’articolazione territoriale delle sedi di guardia medica proposte dal direttore generale della Asl con il parere favorevole del Comitato ristretto dei sindaci (presidente il sindaco Luciano Lapenna e membri i sindaci di Casoli, Fossacesia) e dei responsabili delle aree distrettuali”. La delibera in questione ha previsto una diversa organizzazione dei presidi di guardia medica in base alla indicazioni del rapporto ottimale medico/residenti. Infatti, precedentemente, nell’Alto vastese il rapporto era di un medico per 883 residenti mentre l’attuale rideterminazione è nettamente al di sotto dello standard ottimale regionale (1/3500) e ancor più di quello nazionale (1/5000). “Inoltre, – ha ripreso Chiodi – il responsabile del distretto sanitario dell’Alto vastese ha evidenziato che la media delle prestazioni quotidiane erogate dalle sedi di guardia medica esistenti in quell’area è addirittura pari a solo 3.6 prestazioni giornaliere”.
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