Male Abruzzo e Marche, pur con qualche attenuante, bene la Sardegna. Dai 264 campionamenti di Goletta Verde, il 55% dei quali risultati fuori norma, emergono problemi un po’ per tutte le regioni italiane.
Nelle Marche è risultato inquinato l’88% dei campioni prelevati, ma “le criticità sono state riscontrate in gran parte delle regioni italiane – spiega il responsabile scientifico Giorgio Zampetti -. Abruzzo e Marche hanno la maggior percentuale di punti critici, l’88 e l’83%, anche a causa delle forti piogge e dell’elevata presenza di corsi d’acqua, seguite da Calabria (79) e Lazio (75)”. In Campania i punti oltre i limiti sono il 68%,in Basilicata il 75% (ma solo su 4 punti), in Emilia Romagna il 63%. Tra i più ‘virtuosi’ invece la Sardegna, con appena il 10% dei punti campionati sopra i limiti, e a grande distanza la Toscana con il 33% e il Friuli Venezia Giulia con il 37%”.
ALL’ORIGINE C’E’ LA MANCATA DEPURAZIONE. Dopo due sentenze di condanna, ricorda Legambiente, la Commissione europea ha avviato quest’anno la terza procedura d’infrazione, per il mancato rispetto della direttiva sulla depurazione degli scarichi civili. Il procedimento riguarda 880 agglomerati urbani in tutta Italia, il 28% del totale, per l’inadeguato trattamento degli scarichi fognari. Tra le Regioni maggiormente coinvolte Campania, con il 76% degli agglomerati sul totale regionale in procedura, Calabria (53%), Sicilia (52%) e Marche (50%). In termini di carico non trattato, a riversare il maggior apporto inquinante nei fiumi e nei mari italiani sono la Campania (con 2,4 milioni di abitanti serviti da inadeguati sistemi depurativi), il Lazio (1,8 milioni di abitanti senza depuratori), la Lombardia (1,6 milioni) e la Puglia (1,5 milioni).
L’assessore regionale Mazzocca prepara un piano straordinario di interventi
“I risultati dell’indagine condotta dalla Goletta Verde di Legambiente, che testimoniano il pessimo stato delle acque marine abruzzesi, non sono altro che il risultato dell’inesistente azione di governo condotta dalla precedente giunta in questo settore così importante. Improvvisazione, estemporaneità, carenza di provvedimenti e inadempienze strutturali nell’ambito del programma di depurazione ci hanno portati a questo deprecabile primato”. Così l’assessore all’Ambiente, Mario Mazzocca, commenta gli esiti del report dell’associazione ambientalista che fanno guadagnare all’Abruzzo la maglia nera per qualità delle acque di balneazione, con l’89% di punti inquinati rispetto al totale dei campioni prelevati. Il killer del mare è ancora una volta la mancata depurazione. “Per questo – aggiunge Mazzocca – stiamo predisponendo un piano attuativo di interventi al sistema di depurazione delle acque marine e delle aste fluviali. Un programma difficile e impegnativo cui è affidato il compito di recuperare l’insufficienza e l’inadeguatezza delle azioni che hanno caratterizzato la gestione di questi ultimi anni. A darci fiducia sul buon esito dei futuri interventi sta anche la decisione da parte del governo nazionale di concedere all’Abruzzo circa 80 milioni di euro per il ciclo idrico e il sistema depurativo nel suo complesso. Una sfida importante, che ci induce a non lasciare neppure un giorno il nostro incarico. Niente ferie, dunque. Il tempo da recuperare per cercare di ridare una qualità significativa alle nostre acque è tale che non possiamo permetterci ritardi o rimandi. Ma siamo convinti di poter restituire alla nostra regione un’immagine diversa da quella negativa attestata da Legambiente. Un dovere che ci vede in prima fila nell’impegno e nella pianificazione delle attività da porre in essere. Le stagioni del consumo di parole – conclude Mazzocca – fanno parte di una storia politica e amministrativa da cui prendiamo distanza a grandi passi, allontanandoci da chi, sul tema, si è contraddistinto per presenzialismi sterili e propositi nati e abbandonati senza soluzione di continuità”.

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