“Lo stato di qualità delle acque della Marsica sia sotterranee che superficiali desta preoccupazione”. E’ l’allarme lanciato dal Forum abruzzese dei Movimenti dell’acqua alla luce dei dati dei monitoraggi Arta. I Movimenti giudicano “indispensabile ridurre l’impatto della presenza umana, non solo introducendo la depurazione o migliorandola ma anche evitando nuove captazioni. Inoltre devono essere abbandonate pratiche agricole che appaiono estremamente impattanti”. Alla luce dei dati relativi al 2011 sullo stato di qualità delle acque sotterranee, gli ultimi divulgati dal sito web dell’Arta, c’è preoccupazione tra le associazioni nate a tutela delle risorse idriche per l’esistenza di valori oltre i limiti di legge, riscontrati in vari punti di rilevamento nella Marsica. Secondo il Forum dell’Acqua, la classificazione dei fiumi della Marsica è assolutamente distante dagli obiettivi minimi indicati dall’Unione Europea eccezion fatta per due stazioni di monitoraggio, quelle dei tratti superiori del Giovenco e del Liri, in situazioni di assenza di attività umane rilevanti, centrano l’obiettivo comunitario. “Tutte le altre – fanno sapere i movimenti – sono nelle classi ‘sufficiente’ (Liri corso intermedio, Giovenco corso inferiore), ‘scarso’ (Imele tratto inferiore e Turano) o addirittura ‘pessimo’ (Fosso La Raffia e Imele tratto superiore)”.
“La situazione dell’acqua nella Marsica è disastrosa e rende fondamentale colmare i gravissimi ritardi nella depurazione, che per diversi centri è ancora inesistente”. Lo ha detto Augusto De Sanctis, del Forum abruzzese dei Movimenti dell’Acqua. “A mero titolo di esempio – ha aggiunto – ricordo che la condizione di questo servizio a Pescasseroli (L’Aquila), capitale di un parco nazionale, è tale che l’Unione Europea ha aperto una procedura d’infrazione”. Per De Sacntis “deve essere rivista l’intera programmazione, rigettando le ipotesi di deroga agli obiettivi di qualità previsti nell’attuale versione del Piano di tutela delle Acque, il cui iter di approvazione è stato fortunatamente bloccato al consiglio regionale”. Altro aspetto fondamentale è quello di ridurre i tempi per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei fiumi, anche in relazione alla proposta dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici di posticipare la scadenza al 2027. De Santis giudica pericolosa l’ipotesi di nuove captazioni a scopo idroelettrico “visto che la sottrazione di portata dall’alveo abbatte la capacità dei fiumi di autodepurarsi”. Inoltre, a suo avviso è importante sfruttare la programmazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 per favorire la vegetazione ripariale lungo i canali: salici, pioppi ed ontani. “Infine – ha concluso De Sanctis – sarebbe opportuno prestare più attenzione alle modalità di svolgimento delle attività agricole”, indicando un esempio preoccupante l’accumulo – risalente a qualche settimana fa – di enormi quantità di letame nell’area di Ortucchio (L’Aquila), con conseguente rischio di infiltrazione dei relativi liquami.
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