Le Fontari “non si toccano” e il Piano d’area per completare le attrezzature ricettive del comprensorio turistico del Gran Sasso “deve andare avanti, in quanto se non si agisce subito saremo costretti a chiudere il Centro turistico del Gran Sasso”. Non usa mezzi termini il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, più volte tornato, nelle ultime settimane, sul caso del nuovo impianto le Fontari, a Fonte Cerreto, parte di un più ampio progetto industriale di sviluppo del comprensorio del Gran Sasso d’Italia, ribadendo la necessità di un rilancio della montagna a tutto tondo, soprattutto all’indomani della diffusione dei dati negativi del Cresa sul turismo. Un’area, quella in cui il Piano insiste, dove l’esigenza di tutela e conservazione delle biodiversità si scontra con quella dello sviluppo. Le polemiche degli ambientalisti – preoccupati per l’invasività dell’opera – e le recenti osservazioni dell’Università, preoccupata invece per il vicino Orto botanico, stanno creando ulteriori ostacoli all’iter del progetto, cominciato dieci anni fa. Nel mirino in particolare la sostituzione dell’attuale impianto delle Fontari, arrivato a fine vita tecnica. Sul progetto si è espresso con parole di dialogo e apertura anche il presidente del Parco del Gran Sasso, Arturo Diaconale, mentre per l’assessore al Bilancio, Lelio De Santis, il Piano d’area deve riguardare lo sviluppo del turismo sul Gran Sasso tutto l’anno
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