Il termine Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti e significa riposo di Augusto. La locuzione indicava in origine una festività istituita nell’8 a.C. dall’imperatore Augusto che intendeva celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. Riti collettivi e banchetti, bevute ed eccessi anche sessuali, erano momenti a cui tutti potevano partecipare, schiavi e serve compresi.

Durante i festeggiamenti, in tutto l’impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori: tradizioni che anche oggi rivivono pressoché immutate, nel “Palio dell’Assunta” che si svolge a Siena il 16 agosto.
Era costume inoltre per i lavoratori porgere gli auguri ai padroni, ottenendone in cambio una mancia: usanza che si radicò fortemente, tanto che fino ai primi decenni del XX secolo, in alcune regioni italiane si soleva “dare il ferragosto”, cioè donare denaro o cibarie alle maestranze, da parte dei datori di lavoro, in modo che le famiglie potessero trascorrere lietamente il giorno di Ferragosto.
Le feriae Augusti raggiungevano il loro picco il 15 del mese ed erano così radicate nel sentimento popolare che, come spesso accadde, la Chiesa decise di canonizzarle, facendole proprie. Tant’è che nel VI secolo vennero assorbite dal calendario liturgico e trasformate nella celebrazione dell’Assunzione in cielo di Maria Vergine.
La tradizione popolare della gita di Ferragosto risale invece al ventennio fascista, quando il regime organizzava, attraverso le associazioni dopolavoristiche delle varie corporazioni, centinaia di gite popolari, grazie all’istituzione dei “Treni popolari di Ferragosto”: un’iniziativa che offriva la possibilità a prezzi fortemente scontati anche alle classi sociali meno abbienti di visitare le città italiane o di raggiungere le località marine o montane. E tuttavia, poiché le gite non prevedevano il vitto, nacque anche la collegata tradizione del pranzo al sacco.
In Abruzzo la celebrazione dell’Assunzione in cielo di Maria Vergine viene festeggiata oggi con manifestazioni che richiamano le tradizioni popolari arcaiche: sfilate, processioni e il caratteristico incendio della pupa o lu catenacce di Scanno, sfilata in abiti antichi per le vie del centro storico, che ricrea l’atmosfera dei matrimoni di una volta.
Al mare o in montagna, a casa o al ristorante, il Ferragosto resta una delle festività più attese dell’anno, dal sapore antico e un po’ nostalgico, capace di risvegliare il fanciullino che è in ognuno di noi anche quando l’infanzia è ormai un ricordo di vecchia data.