La Giunta D’Alfonso (PD) può restare tranquillamente in sella, almeno fino a quando, in caso di appello, il Consiglio di Stato non decidera’ diversamente. Il TAR dell’Aquila, infatti, ha rigettato il ricorso per l’annullamento delle elezioni regionali del 25 maggio scorso, o meglio dell’atto di proclamazione degli eletti, con richiesta di nuove elezioni. A vincerle era stato il centrosinistra che aveva spodestato il governatore uscente di Forza Italia Gianni Chiodi. A rivolgersi ai giudici amministrativi, oltre allo stesso Chiodi, erano stati l’ex presidente del Consiglio, Nazario Pagano, gli ex consiglieri Nicoletta Veri’, Alessandra Petri e Carlo Masci. In giudizio si erano costituiti anche tutti i consiglieri dell’attuale maggioranza chiedendo il rigetto del ricorso. I ricorrenti avevano rilevato l’esistenza di presunte irregolarità varie nel procedimento di ammissione delle liste dei candidati e sulla stessa candidatura di D’Alfonso. Tra gli altri rilievi presentati nel ricorso anche quello che “i nomi dei candidati sarebbero stati trascritti successivamente alle firme degli elettori presentatori”. I ricorrenti avevano rilevato, in particolare, un “difetto di compatibilita’ cronologica”, notando che “tutti i collegamenti recano la data del 24 o 25 aprile 2014” mentre le firme sarebbero state apposte prima della dichiarazione di apparentamento. Una parte del ricorso riguardava problemi di corretta applicazione della legge elettorale regionale che i ricorrenti avevano considerato di difficile interpretazione e con difetto di costituzionalità.
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