Una crescita costante tra il 2000 e il 2011 prima della caduta drastica degli ultimi due anni: a pagare il prezzo più alto sono state quasi soltanto le imprese artigiane. Questo l’andamento delle imprese edili in Abruzzo, nella fotografia della Cna Costruzioni Abruzzo.
I dati elaborati per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci dicono chiaramente che “nella nostra regione si è assistito, per il decennio 2000-2011, ad una crescita costante del settore edile: nel 2000, infatti, le imprese di costruzione ammontavano a 13.869 unità, divenute 20.499 nel 2011 (+6.630); in valore percentuale l’incremento è stato del 47,8% contro una media nazionale del 40,5%. Tra il 2011 e il 2013, al contrario, le imprese di costruzione in Abruzzo hanno marciato a passo di gambero: perché all’appello sono venute a mancare 1.149 unità. Anche in questo caso, ma in negativo, Abruzzo risulta più “veloce” del resto d’Italia quanto a percentuali: in soli due anni è andato in fumo il 5.6% (media Italia – 4,6%). Tra le province segno negativo soprattutto per Teramo (-431) e Chieti (-312); mentre all’Aquila (-233) e soprattutto Pescara (-173) le riduzioni sono state meno consistenti.
A pagare il prezzo più alto della caduta del mercato delle costruzioni sono state le micro imprese: le 1.149 imprese perdute tra il 2011 e il 2013 sono frutto della flessione sùbita dall’artigianato (1.179 in meno) contro un aumento modesto (+30) di quelle di maggiori dimensioni.
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