Ha un’estensione di circa 50 ettari, è ubicata in una nota zona industriale di Brindisi, a sud del petrolchimico e all’interno del Parco naturale regionale “Saline di Punta della Contessa”. Parliamo della megadiscarica di Micorosa, in Puglia: tra il 1962 ed il 1980 è stata utilizzata per lo smaltimento dei residui di lavorazione del vicino petrolchimico; solo molti anni più tardi si cominciò a parlare di inquinamento, avvelenamento e azioni risarcitorie per le popolazioni residenti.
Le successive indagini hanno, quindi, evidenziato la presenza di rifiuti costituiti in prevalenza da idrossido di calcio con un diffuso ed elevato livello di inquinamento sia del suolo che della falda sottostante: l’altissima concentrazione di elementi cancerogeni ha fatto si che l’area Micorosa venisse considerata, a tutti gli effetti, una enorme discarica non autorizzata ed incontrollata di rifiuti industriali speciali pericolosi.
Anche per Micarosa come per la megadiscarica dei veleni in Valpescara dopo anni e anni di segnalazioni e denunce oggi si parla di disastro e di risarcimenti che la giustizia dovrà garantire a due regioni e ai loro cittadini. In quest’ottica nasce il gemellaggio, oggi ufficializzato, tra l’associazione “No Carbone” di Brindisi, da anni in lotta per la difesa di Micorosa, ed il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua.
“Azioni congiunte, dunque, con un fine comune: ristabilire la vivibilità di quelle aree, risarcire le popolazioni che vivendovi hanno respirato e bevuto inquinamento allo stato puro, punire i colpevoli di tali disastri ambientali recuperarando salute e credibilità – hanno commentato Augusto de Sanctis e il collega brindisino – affinchè la lotta comune unisca due regioni e la loro voglia di riscatto”. Nel pomeriggio, a Piano d’Orta, un incontro pubblico per darsi l’appuntamento alla prossima manifestazione : molto probabilmente entro il mese di agosto a Brindisi.
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