Discarica di Bussi: il processo resta a Chieti

societa luigi barbara

Bussi discaricaIl processo per avvelenamento delle acque e per altri reati, che vede imputati a vario titolo dirigenti delle aziende che negli anni hanno operato nel sito industriale di Bussi, sarà celebrato in Corte d’Assise a Chieti. La Cassazione, infatti, ha respinto i ricorsi presentati dai legali di alcuni imputati e tesi a ottenere il riconoscimento del rito abbreviato, richiesta che era stata presentata nella fase finale dell’udienza preliminare. Il processo in Assise è stato già istruito e la prossima udienza, la prima nella quale si cominceranno ad affrontare concretamente i fatti, è in calendario per il prossimo 13 gennaio. La decisione della Cassazione è stata accolta con soddisfazione dal WWF che si è costituito parte civile nel processo e che da sempre è impegnato nella difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini in relazione alla complessa vicenda di Bussi.
“Anche l’ultimo ostacolo è stato superato. La discarica dei veleni di Bussi vedrà finalmente ricostruite le gravissime responsabilità di chi ha amministrato negli anni il sito dinanzi a una giuria popolare. In questi lunghi anni abbiamo sempre creduto nella possibilità che il giudizio arrivasse ad una sentenza. Oggi ne siamo definitivamente convinti. Con questa certezza continueremo a dare il nostro contributo per la verità e la giustizia in un processo epocale in materia di ambiente e per il nostro territorio” – ha commentato l’avvocato del WWF, Tommaso Navarra.
“È importante che il processo resti in Assise per la gravità dei reati in esame e perché sarebbe stata una vera beffa fare un passo indietro dopo una fase preliminare che si è protratta per oltre 30 udienze, conclusa con il rinvio a giudizio di tutti gli imputati” – ha detto Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo. 
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