Parola alla difesa dei 19 imputati nel processo in corso Corte d’Assise a Chieti sulla discarica dei veleni in Valpescara. A difendere uno dei 19 imputati è l’ex Ministro di Grazia e Giustizia Paola Severino, legale dell’ex consulente della Montedison Mauro Molinari. Un’arringa molto tecnica, quella della Severino, incentrata sul filo sottile del presunto mancato accertamento del dolo rispetto allo sversamento per decenni di sostanze inquinanti nel sottosuolo ed il conseguente avvelenamento delle falde acquifere, in particolare, riguardo al suo assistito, si limitò a svolgere il lavoro che la Montedison gli chiese di fare, ovvero quello di svolgere delle analisi sullo stato d’inquinamento, e non ebbe alcuna condotta omissiva, per questa ragione ha chiesto alla Corte l’assoluzione per non aver commesso il fatto: “In Italia abbiamo il vizio di cercare per ogni questione un capro espiatorio – ha poi riferito la Severino ai microfoni di rete8 – quando il vero problema é attivarsi a cercare soluzioni adeguate per bonificare le tante zone nel nostro Paese, come a Bussi, interessate da uno stato d’inquinamento”. Poi è toccato all’avvocato Villata, difensore di Camillo Di Paolo, che è stato responsabile della protezione e sicurezza ambientale dello stabilimento di Bussi. Secondo l’avvocato Villata la discarica Tremonti è da ritenere legittima poiché tra il 1963 e il 1971, quando è stata realizzata, non c’erano norme di tutela ambientale. Ricccardo Villata ha evidenziato, secondo quanto è stato possibile ricostruire (il processo si tiene a porte chiuse visto che si celebra con rito abbreviato e il legale non ha rilasciato dichiarazioni agli organi di informazione) che, in virtù della successione di norme giuridiche in materia ambientale, la creazione della discarica è avvenuta in un arco temporale in cui ciò non costituiva un illecito e che dunque essa non era abusiva. Secondo questa logica, dunque non inquinante da un punto di vista giuridico e quindi non penalmente perseguibile. E, sempre secondo la difesa, che non si possono imputare le condotte a chi è arrivato a Bussi 20 anni dopo e non era a conoscenza dell’ esistenza della discarica e non aveva alcun obbligo di attivarsi. Un limite, quello dei venti anni, riconducibile all’ entrata in vigore del decreto Ronchi che invece ha sancito l’ obbligo della bonifica. L’udienza è terminata intorno alle 14,00. In mattinata aveva parlato, sempre per la difesa di un altro imputato, Mauro Molinari, un consulente della Montedison che aveva redatto un piano ambientale, l’avvocato Paola Severino. Sia Severino che Villata hanno chiesto l’assoluzione per i rispettivi assistiti. La prossima udienza, dedicata ancora alla difesa degli imputati, è fissata per il prossimo 31 ottobre.
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