Trent’anni di reclusione. E’ la condanna inflitta a Massimo Ciarelli dal gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, per l’omicidio di Domenico Rigante, il tifoso biancazzurro ucciso con un colpo di pistola la sera del primo maggio 2012, a Pescara. Il pm Salvatore Campochiaro aveva chiesto l’ergastolo. Il gup ha inoltre condannato gli altri imputati Luigi Ciarelli, Domenico Ciarelli, Angelo Ciarelli, Antonio Ciarelli, a 19 anni e 4 mesi. Questo dunque l’esito della lunga udienza oggi all’aula 4 del tribunale di Pescara caratterizzata dalle arringhe degli avvocati difensori: in primis quella di Franco Metta che per quasi tre ore ha ricostruito tutta la vicenda partendo dall’aggressione subita da Massimo Ciarelli la sera prima a Pescara vecchia da un gruppo di persone, amici della vittima tra l’altro in quel frangente, assente. Ciarelli si é poi recato in questura per sporgere denuncia ma quando gli é stato consigliato di procurarsi un referto medico ha deciso di soprassedere. In realtà, secondo l’accusa, stava già meditando la vendetta giunta puntuale la sera dopo con l’agguato in Via Polacchi, insieme agli altri imputati. Secondo Metta l’agguato voleva essere solo un’azione dimostrativa, non c’era assoluta volontà di uccidere. Sulla stessa linea anche le arringhe degli altri avvocati, in particolare Carlo Taormina: “il colpo di pistola sparato al gluteo é la chiara dimostrazione – ha dichiarato Taormina – che il Ciarelli non voleva uccidere, per cui ci sono tutti gli estremi per un omicidio preterintenzionale.” Dopo due ore di camera di consiglio la decisione del giudice Sarandrea, queste le impressioni a caldo del padre della vittima Pasquale Rigante: “Domenico non lo riporta in dietro nessuno, questa é la decisione del giudice e noi la accettiamo serenamente.” L’avvocato Giancarlo De Marco: “Francamente trovo la sentenza troppo severa, inspiegabile poi i 30 anni per Massimo Ciarelli, per gli altri é stato riconosciuto il concorso in omicidio volontario ma anche qui 19 anni e 4 mesi mi sembrano troppi.” All’uscita la rabbia dei parenti delle vittime: “Assassini siete voi, razzismo puro – hanno urlato, mentre una delle parenti ha anche accusato un malore.
Delitto Rigante: 30 anni per Ciarelli

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