Confesercenti- ” E’ crisi nera anche nel turismo”

estate-crisi-vacanze” Il 2014 inizia male per il commercio ed il turismo in Abruzzo. Secondo l’Osservatorio Confesercenti i primi 4 mesi dell’anno hanno già polverizzato oltre 700 piccole e medie imprese del terziario, portandosi via 538 negozi e 169 fra bar e ristoranti”. Così l’inizio di un più lungo e dettagliato comunicato stampa a firma di Confesercenti Abruzzo. ” Che la crisi stia mordendo ancora con tutta la sua forza è evidente – sottolinea il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino – ma ci sono regioni dove l’inversione di tendenza inizia a manifestarsi. L’Abruzzo non è fra queste ed anzi la moria di attività economiche non si arresta. Per questa ragione chiediamo che da subito la nuova giunta regionale dia segnali inequivocabili di una netta e visibile inversione di marcia”. Carico fiscale oppressivo, scarsa domanda interna, assenza di piani di sviluppo e insufficiente sostegno alla nuova domanda turistica sono, secondo Confesercenti, le principali motivazioni della fuoriuscita dal mondo del lavoro di centinaia di piccole imprese. ” Perdere 700 imprese vuol dire aver bruciato 1.200 posti di lavoro – ricorda Giammarino – e vogliamo sperare che la stagione estiva porti una boccata d’ossigeno all’economia regionale, pur in assenza di una strategia turistica aggressiva sui mercati nazionali ed internazionali. È giunto il momento di ridare all’Abruzzo una programmazione di qualità, identitaria, pluriennale e di visione dell’offerta turistica – conclude Giammarino –  integrandola con gli altri prodotti di punta della regione come l’agroalimentare e l’ambiente”.

«Confidiamo da subito – aggiunge Daniele Zunica, presidente regionale di Assoturismo-Confesercenti – che si lavori alla definizione di una nuova strategia con azioni mirate a sostegno dell’offerta turistica possibilmente fin da questa stagione estiva. Si rende indispensabile inoltre un incontro con tutti i sindaci della costa abruzzese, convocati dal presidente D’Alfonso, e le associazioni di categoria per aprire un cantiere a tutela del patrimonio turistico, avviando interventi immediati sulla depurazione delle acque e lanciando messaggi rassicuranti sia ai potenziali turisti che agli operatori turistici, che non possono vedere svanito il proprio lavoro a causa dell’incompletezza dell’intervento di alcune amministrazioni locali».

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