Potrebbe avere ripercussioni anche sul fronte politico l’intervista al Corriere della Sera del presidente della Regione Gianni Chiodi, in cui il Governatore ha ammesso di aver tradito la moglie, ma che fu “una debolezza”. Chiodi, indagato con altri 24 politici per truffa, peculato e falso dalla Procura di Pescara, nella notte del 15 marzo 2011 ha soggiornato all’albergo del Sole, a Roma, vicino al Pantheon, stanza 114. La spesa fu di 340 euro, il rimborso chiesto 357. Il governatore avrebbe omesso di dichiarare che con lui c’era una donna (successivamente aggiudicatasi un incarico dalla Giunta Regionale), e che il rimborso riguardava anche lei. Chiodi sarà sentito dai Pm Di Florio e Bellelli sui fatti contestatigli nell’interrogatorio fissato per il 4 febbraio prossimo. L’ammissione della relazione extraconiugale da parte di Chiodi, pur non avendo come ovvio una rilevanza penale, ha determinato un clima di imbarazzo e di riflessione nel centrodestra abruzzese, e i quotidiani stamani in edicola parlano di un “caso” che potrebbe aprire una riflessione sulla stessa ricandidatura del Governatore, da sempre data per scontata dall’intera coalizione. “Il Fatto Quotidiano” oggi in edicola ha intanto pubblicato una intervista alla donna coinvolta nella vicenda, la quale ha escluso di volersi dimettere dall’incarico ottenuto senza favoritismi “in modo assolutamente legittimo e sulla scorta di un curriculum universitario”.
MA CHIODI NON MOLLA “NON HO DISTRATTO NEMMENO UN EURO”
“Non un solo euro e’ stato distratto per fini personali e presto sara’ dimostrato”. Lo afferma il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi commentando l’inchiesta della magistratura di Pescara che ha messo sotto inchiesta, per truffa peculato e falso ideologico 25 politici tra cui lo stesso governatore, il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e altre 23 persone tra consiglieri e assessori. L’inchiesta e’ relativa a presunti indebiti rimborsi spesa per un totale di circa 80 mila euro, stando agli accertamenti degli inquirenti, i pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio. Il presidente tiene a sottolineare di non aver “causato alcun danno alla Regione Abruzzo. Questo deve essere chiaro. Anzi, in questi anni – afferma – Giunta e Consiglio hanno fatto un lavoro straordinario in condizioni difficilissime. Le questioni legate alla mia sfera personale privata, che ho voluto ammettere per lealta’, non mi hanno condizionato in alcun modo nelle scelte di governo. Oggi – prosegue – sono in grado di dire che restituisco agli abruzzesi una regione migliore. I giudizi a volte severi, le disapprovazioni ma anche le tante e sentite manifestazioni d’affetto e di vicinanza che mi hanno sommerso in questi giorni, alcune anche inaspettate, – osserva infine il presidente – mi danno ancora piu’ forza e piu’ determinazione per condurre una campagna elettorale che, se queste sono le premesse, sara’ una vera battaglia che condurro’ con tutte le mie energie e con a fianco tutto il popolo di centrodestra”.
“Il 25 maggio in Abruzzo si tornerà a votare ed il Nuovo Centrodestra sosterrà con fermezza la candidatura di Gianni Chiodi al Governo della Regione”. Così il parlamentare del Nuovo Centro Destra Paolo Tancredi dopo le dichiarazioni del Governatore d’Abruzzo in merito alle notizie sul suo pernottamento con una ragazza in un hotel di Roma. “Non si possono utilizzare come parametro di valutazione dell’operato politico ed amministrativo di Chiodi vicende personali e fatti bagattellari che sono sicuro, peraltro, verranno chiariti al più presto e nelle sedi opportune”. “Eliminare centinaia di nomine nei CDA, abbassare le tasse regionali, dimezzare le auto blu, abbattere il deficit regionale di un miliardo di euro – dice ancora il parlamentare Tancredi -, gestire finalmente la sanità in maniera sana e trasparente: come definire tutto questo se non un’utopia?” “Ebbene – conclude -, questa utopia in Abruzzo è diventata realtà grazie all’eccellente, costante ed instancabile lavoro del Governatore Chiodi”.
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