Si allarga il numero di casi al vaglio della squadra mobile di Chieti titolare dell’indagine “Sex For House”, l’inchiesta che ha portato la scorsa estate all’arresto dall’assessore comunale alle Politiche della casa Ivo D’Agostino (nella foto). Altre due donne, nelle ultime settimane, hanno deciso di rompere il muro dell’omertà e di raccogliere l’invito degli investigatori a denunciare richieste o soprusi sessuali in cambio dell’ottenimento di alloggi. La squallida vicenda scattò all’indomani di cinque denunce di donne che dichiararono e poi confermarono nell’incidente probatorio, di aver subito avances e molto più di esse dall’allora assessore, per poter avere facilitazioni nell’ottenimento delle case popolari. D’Agostino, defenestrato dalla giunta, è ancora ai domiciliari. Dopo aver presentato ricorso al Tribunale del Riesame al provvedimento emesso dal Gip Di Geronimo, i suoi legali hanno preferito disertare l’udienza. Nel frattempo proseguono in stretto contatto con la Procura della Repubblica, ma a fari spenti e con il necessario riserbo, i lavori della commissione d’indagine insediata dal Consiglio comunale di Chieti e presieduta da Gabriele Salvatore del PD, per far luce sulla gestione delle politiche della casa dell’Amministrazione civica negli ultimi anni.
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