Convinti della fusione ma decisi a frenare sui tempi. E’ la posizione di Rete Imprese Italia nella querelle sugli assetti delle Camere di Commercio di Chieti e Pescara. Le associazioni di commercio, artigianato e servizi hanno già vinto una prima prova di forza, bloccando la fusione immediata inizialmente deliberata dalla giunta di Chieti presieduta dall’osteggiato Silvio Di Lorenzo. Ma hanno voluto evitare la conta in assemblea dove “comunque avremmo vinto” -spiega il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino- secondo il quale “il termine di fine febbraio 2015 per la fusione definitiva non è perentorio” e si potrebbe chiedere una proroga per accedere ugualmente al fondo perequativo. “Il problema non è solo Di Lorenzo. Una fusione fatta in fretta ” –aggiunge Rete Imprese Italia- “danneggerebbe entrambe le Camere di Commercio di Chieti e Pescara, e soprattutto le imprese”. Favorite nei numeri da una conta sommaria, le sigle del terziario dembrano non osteggiare l’ipotesi di una presidenza di Paolo Primavera a Chieti (dove si voterà nelle prossime settimane), ma sono allo stesso tempo pronte anche a presentare una loro candidatura alla guida della nascente Camera di Commercio unificata metropolitana. “Abbiamo uomini e donne da mettere in campo”, conclude Giammarino.
CCIAA Pe-Ch: Rete imprese frena ma… punta alla Presidenza

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