Caritas Chieti, “Check point Italia”

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immigratiCambiare questo paese si può? E’ solo questione di tempo oppure, in termini di accoglienza e integrazione, siamo condannati al peggio? Forse, a giudicare dalle polemiche parlamentari di queste ore, quella dell’ex ministro Cecile Kyenge, espressa telefonicamente nell’incontro promosso a Chieti dalla Caritas diocesana, potrebbe apparire come una convinzione alquanto fideistica, scarsamente sostenuta da elementi reali. Tuttavia, avere fiducia nel futuro non ha mai fatto male a nessuno: significa non solo sperare in un mondo migliore, ma anche darsi da fare per costruirlo. Che poi è quello che, ciascuno nel proprio universo di riferimento, provano a fare gli ospiti di questa quinta tavola rotonda sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione: “Check point Italia, dal sud del mondo in cerca di speranza”. Alla manifestazione erano attesi sia l’ex ministro Kyenge che il sottosegretario Giovanni Legnini, rimasti a Roma perché impegnati nelle votazioni sulla legge elettorale. Cecile Kyenge è intervenuta al telefono, come anche Fiorella Mannoia, che la causa dell’integrazione l’ha messa in musica, nel suo ultimo album. Particolarmente emozionante la testimonianza diretta del parroco di Lampedusa, Stefano Nastasi – in sala accanto all’arcivescovo Bruno Forte – il quale ha ricordato che, senza immigrati, l’Italia non riuscirebbe a funzionare.

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